Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica 2 aprile 2023.
Povero Gesù, oggi ti acclamano e ti accolgono con festa, canti e rami di palme. Povero Gesù, e sai benissimo che domani ti rifiutano e ripudiano con accuse infamanti e pretestuose.
La gente si domanda: Chi è costui? E’ la stessa domanda che viene fatta a noi cristiani, ad ognuno di noi: chi sei tu? chi sei tu per te e chi sei tu per gli altri?
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Allora proviamo a riconoscerci e a vedere dove ci siamo cacciati, a scoprire il ruolo e il nostro comportamento.
Proviamo ad esaminare una qualunque circostanza della nostra vita. Al centro una situazione qualsiasi, un povero cristo vittima dell’ingiustizia, della solitudine, del tradimento e della indifferenza. E noi essere un Pilato, un Pietro, un Barabba, un Cireneo, lo stesso Giuda. Proviamo ad immaginarci.
Potrebbe succedere che Pilato non si lavi le mani ma trovi il coraggio di compromettersi. Che Pietro si lasci scappare: sì, lo conosco, è un mio amico, che Barabba si offra di morire al posto di un innocente e che Giuda dia un bacio vero, di affetto. Proviamo ad immaginare di essere quel Gesù. Quel Gesù che si limita a ricordarci che la violenza genera altra violenza, quel Gesù che vive la sfida dell’amore e che per affermare la propria forza sceglie la strada della debolezza e della non violenza. Di essere quel Gesù che viene processato.
Ci sono accuse contro di lui, si presentano testimoni a suo carico. Negli schedari del tempio Gesù verrà classificato come bestemmiatore e impostore, negli archivi di Roma come un delinquente e un malfattore. Gesù, uomo giusto, ha una fedina penale di cui qualsiasi persona un pò onesta si vergognerebbe. E spesso anche noi giudichiamo gli altri non per quello che sono, ma come abbiamo interesse che siano. Chi siamo? Chi siamo? Domandiamoci, chi siamo per noi e chi siamo per gli altri.