Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica 19 giugno 2022.
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“Nell’incontro con Gesù ci nutriamo dello stesso Dio vivente, mangiamo davvero il pane del cielo, un cibo che non si può guadagnare con il lavoro umano mediante le proprie prestazioni. Può venire a noi soltanto come dono di Dio ed è un dono da riciclare”. (Benedetto XVI)
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Gesù è presente nella Eucaristia come pane “spezzato” che continua a offrire la sua vita e la sua persona per la nostra salvezza. Continua a frantumarsi versando il suo Sangue per la nostra santificazione. Quel “pane” contesta decisamente, pur nel grande silenzio, il nostro modo di vivere sempre alla ricerca affannosa dei nostri interessi personali e rannicchiati solo su noi stessi. Le processioni che in questo giorno sfilano lungo le strade delle nostre abitazioni è perché urge il bisogno di vedere il Corpo di Cristo camminare nei luoghi della nostra vita per aiutare, assistere e sostenere il nostro vivere.
Anche se Cristo, in realtà, continua a camminare sulle nostre vie ogni giorno e noi non ce ne accorgiamo, o facciamo finta. Sono le processioni quotidiane di poveri e bisognosi in cerca di un po’ di pane e di solidarietà. Anche loro sono “Corpo di Cristo”, spezzato, martoriato e oppresso. Ma la nostra indifferenza è di gran lunga superiore alla nostra fede. Fede di persone che dovrebbero vivere in unità con tutti, come quel pezzo di pane, formato da tanti piccoli chicchi di grano, macinati e impastati insieme diventa Corpo di Cristo, e come quegli acini di uva, macerati e spremuti insieme diventano Sangue di Cristo.
Lasciamoci anche noi impastare e spremere insieme, per diventare in lui e nei nostri fratelli, una unità perfetta, che è la sua chiesa.