Sei un capo, ma ti inginocchi davanti a Gesù e credi che la morte possa essere un sonno da cui Gesù può risvegliare la figlia. Sei una donna che prova vergogna davanti a se stessa e al mondo ma credi che un solo tocco di Gesù ti possa guarire. Tutto è possibile a Dio se incrocia lo sguardo di uno che ha fede e lo ama.
Credo in te
Anche io sono morta.
La tua mano solo poteva ridarmi la vita.
Solo la tua vita mi da vita.
Ho aspettato che arrivassi.
Che ti fermassi con chi era solo malata.
Ma ancora viva.
Amarti è facile.
Sei amore.
Credere nel tuo amore è a volte difficile.
Aspetti troppo a venire da me.
Fai tardi.
Mi sembra che altri dolori, altre malattie, sono più importanti di me che muoio senza di te.
Ma poi basta che arrivi.
Basta che mi prendi la mano.
E la morte si fa sonno.
Si sveglia.
Si fa vita.
Ti amo ma voglio anche credere in te.
Di più.
Di più.
Lo so che devi andare da chi è solo una fanciulla.
E senza te muore.
Lo so.
Ma ti prego.
Fatti sfiorare.
I miei dolori non mi uccidono.
Ma mi sfiniscono.
Credo in te.
Così tanto.
Che anche il tuo mantello mi basta.
A lei darai la mano.
A me vuoi dare un po’ di stoffa?
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Seguimi.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 18-22
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
Parola del Signore.