A volte pur avendo la grazia della fede, non accogliamo Gesù. E lui non si impone finché viene il momento che Egli si rivela perché è l’unica Verità.
La mia preghiera sarà il tuo nome
Come farò a non vederti, amore mio?
Come farò a non stare con te, amore mio?
Quando non ti vedrò più.
La mia preghiera sarà il tuo nome.
Ti chiamerò.
Ti chiamerò.
Ti chiamerò.
Prima ti fanno i tranelli.
Prima ti vogliono incastrare.
Tradire.
E poi vogliono salvarti
Vogliono che scappi.
Sei verità e amore.
Le tue parole non arrivano alla testa.
Arrivano al cuore.
Possono non capirti.
Ma non possono non amarti.
Anche le parole uccidono.
Non solo gli assassini.
Anche tutti i tranelli, trabocchetti, tradimenti.
Anche tutte le domande per mettere alla prova , per far cadere.
Uccidono.
Non uccide solo Erode.
Uccidiamo tutti.
Con la bocca.
Non solo con le armi.
Hai una sola risposta.
Una per i farisei.
Una per Erode.
Una per le domande finte.
Una per le minacce.
Una sola risposta.
La tua vita.
Che libera.
Che guarisce.
Che ama.
Che si compie.
Amore mio.
Tu non ti fermi.
C’è una vita che è la tua.
Ci sono giorni che portano il tuo nome.
C’è una città che aspetta te che ne sei il Signore.
Tu non ti fermi.
C’è da vivere.
C’è da passare.
C’è da arrivare.
Amore mio.
Sei venuto a vivere e morire per me.
I tuoi giorni, per me.
Mi hai liberata.
Guarita.
Protetta.
Tra le tue braccia.
Amata.
E io non volevo.
E io scalciavo.
E io ferivo.
E io uccidevo.
Non mi hai mai lasciata.
Amore mio.
Non mi abbandonare.
Senza te non sono più di nessuno.
Ti chiamo.
Ti chiamo.
Ti chiamo.
Ti chiamo.
Fonte: il sito di don Mauro Leonardi
Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) è un presbitero, scrittore e opinionista italiano.
Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13, 31-35
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore! ”».
Parola del Signore