A volte la sofferenza ci attanaglia tanto da renderci disumani, incapaci di relazionarsi, di chiedere aiuto e addirittura talmente disperati da vedere nel dolore, nella sofferenza fine a sé stessa una sorta di sicurezza rispetto alle angosce che ci attanagliano l’anima. Gesù ci prende per mano se gli diciamo, se gridiamo: “Credo! Aiutami bela mia incredulità!”
Aiutami ad aspettarti
Gesù mio, io, la tua Zippi, ci ho provato. Con le mie argomentazioni esperte. Le mie discussioni con chi è importante, autorevole. Io voglio solo fare il bene, scacciare il male. Ma non ci riesco. E tu arrivi. E bastava venire da te. Parlare con te. Il mio cuore a te. E la tua parola che scaccia tutto. Che scema: io ti amo e l’amore si fa in due, vive in due. Lontano dai discorsi, dalle argomentazioni. Aiutami ad aspettare te. Io ti amo.
Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) è un presbitero, scrittore e opinionista italiano.
Credo, Signore: aiuta la mia incredulità.
Dal Vangelo secondo MarcoMc 9, 14-29
In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.
E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?».
E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
Egli allora disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me». E glielo portarono.
Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando.
Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall’infanzia; anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell’acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: «Credo; aiuta la mia incredulità!».
Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: «Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più». Gridando, e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «È morto».
Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?».
Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
Parola del Signore