Gesù continua il percorso di Giovanni Battista ma mentre Giovanni deve preparare vie nel deserto dell’attesa, Gesù può passare per luoghi concreti, chiamare le persone per nome e rivelare il regno nel lavoro quotidiano.
Una parola che vive
Gesù ci chiama con il nostro nome.
Quello personale.
Non ci chiama con un fischio.
Con un avviso.
Non ce lo manda a dire.
Viene lui personalmente.
Con il nostro nome in bocca.
Ora è Gesù che viene.
Lui proprio è la strada, la via.
Ci chiama da vicino, con voce normale.
Ora non c’è da imparare.
Ora c’è da dare la vita.
Non c’è da ascoltare.
Ma da andare a seguire e vivere lui.
Lui è una parola che vive, passa e chiama.
Fonte: il sito di don Mauro Leonardi
Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) è un presbitero, scrittore e opinionista italiano.
Convertitevi e credete nel Vangelo.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 1, 14-20
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Parola del Signore