Gesù rifiuta le richieste di conferma spettacolare e palese della sua rivelazione perché con questo conferma la sua natura di un Dio che per umiltà si fa uomo.
È lui il segno
Non conosco bene.
Non ricordo bene.
Tutte le storie.
Tutte le persone.
Di cui parli.
Di cui mi racconti.
Ma una cosa la so.
Una cosa l’ho capita.
I segni sono le persone.
I segni non si fanno.
I segni sono.
Sono io.
Sei tu.
Se vogliono un segno devono guardare te.
Vivere te.
E’ Giona il segno di Giona.
Sei tu, amore mio, il segno della mia vita, dei miei giorni.
Ti amo tanto.
E mi alzerei di notte.
E partirei da lontano.
E correrei.
Per venire da te.
Per stare con te.
Per trovare te.
Perché se sei un segno non lo so.
Ma so che hai lasciato un segno nella mia vita.
E ora è tua.
Se volete un segno, lo avrete.
Lo avete già.
È lui.
Non guardate il cielo.
Guardate i suoi occhi: è lui il segno.
Non guardate il cielo.
Guardate la sua bocca.
Le sue parole sono il segno.
Non c’è da capire.
C’è da camminare.
Da correre.
Da accamparsi accanto a lui.
E’ più grande di tutti ma se non lo ami, non lo vedi.
E’ più grande di tutti, ma se non stai con lui, se non vai da lui, non lo riconosci.
È inutile accalcarsi per vedere segni, prove, conferme.
C’è un uomo.
C’è lui.
E’ il più grande perché tutto comprende.
Tutti prende.
E’ inutile accalcarsi.
Alzati, cammina, appoggiati.
È lui il segno.
È lui l’arrivo di ogni viaggio.
Mi sono alzata da molto lontano.
E sono arrivata da te.
Ho ascoltato te.
E mi sono convertita.
Non cercavo sapienza.
Cercavo te.
Non cercavo prediche.
Cercavo te.
Non ho bisogno di segni.
Sono segnata.
Ho bisogno di te.
Segna, conosci, converti, tu la mia vita.
Sono qui.
Sono arrivata.
Non mi muovo.
Fonte: il sito di don Mauro Leonardi
Mauro Leonardi (Como, 4 aprile 1959) è un presbitero, scrittore e opinionista italiano.