I figli sono liberi. Per questo i cristiani sono tutto contemplativi in mezzo al mondo: obbedienti alle istituzioni riconoscono però che la loro ragioni d’essere sta nell’amore di Dio, nella fede e nella carità che rende l’obbedienza dignità e non servitù.
Solo perché chiamato
Figlia.
Piccola.
Come è piccola chi è fuori.
Fuori dal recinto, fuori da ogni protezione.
Piccola, come chi è solo.
E gli altri sono novantanove, stanno insieme e sono uniti.
E io, no. Piccola.
Non posso nulla se non sono accolta come tua.
Tua di te, Gesù mio.
Aiutami ad essere così.
Così piccola, così fuori, così sola, così persa.
Correrò appena chiamerai.
Come quel bambino che hai chiamato.
Ed è venuto subito.
Come quel bambino in mezzo ai grandi.
Sapendo di avere te accanto.
Come quel bambino in silenzio da te.
Solo perché chiamato.
Amato da lui
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lo uccideranno, ma risorgerà. i figli sono liberi dal tributo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17, 22-27
In quel giorno, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
Parola del Signore.