Nel giorno in cui si festeggia, civilmente, la festa delle donne, questa lettura ci invita a vivere le feste, le liturgie, le abitudini sacre e non, con serietà di cuore, facendo memoriale, memoria presente, di ciò che esse significano, indicano e intendono farci vivere. Nel caso della lettura di oggi il digiuno serve per “far spazio” a Dio. Rimane la centralità del Signore e di un rapporto di amicizia intimo e vero con Lui.
Ecco perché sono felice
Fammi otre nuova. Voglio essere bella, piena di spazio.
Vuota di tutto. Pulita. Nuova.
Per contenere te. Per riempirmi di te. Per tenerti dentro di me.
Non mi spezzerò. Ti custodirò.
Sei il mio vino nuovo. Versati in me.
Non mi spaccherò. Non ti lascerò spandere.
Nulla di te andrà perduto in me.
Nulla, di me, ti sarà vecchio.
Ti aspetto.
Ti conserverò per sempre in me.
Sei al centro della mia vita.
E io intorno a te.
Ti custodirò. Ti proteggerò.
Sei venuto a portarmi la gioia, e me la bevo tutta.
Sei venuto a togliermi la fame, e ti divoro.
Sei venuto per prendermi, per farmi tua.
Ho un abito nuovo.
Sono nuova.
Per te amore mio.
Sei venuto per riempirmi.
Per colmarmi.
Sono vuota. Sono piena.
Ti conterrò. Ti custodirò.
Ecco perché faccio festa.
Amore mio.
Ecco perché sono felice.
Mt 9, 14-15
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.