don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 23 Maggio 2019 – Gv 15, 9-11

Gesù ci invita a rimanere nel suo cuore, a salire sulla Croce che ci aspetta, vuota, affinché anche noi facciamo della nostra vita un dono e una testimonianza d’amore e di vita per noi e per i fratelli.

Aprimi la vita

Più ti ascolto, più ti amo; più ti amo, più soffro.
È strano. È una sofferenza dolce, ma è sofferenza.
Non c’è un amore solitario, tutto per me.
Non c’è una gioia solitaria, tutta per me.
La gioia piena è la gioia mia dentro la tua che è dentro di tutti.
Non si può amare una persona sola.
L’amore è sempre l’amore, è sempre per tutti, di tutti.
Aprimi il cuore, allargami la vita.

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Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 9-17

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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