Omelia del 14 Aprile 2019 – Domenica delle Palme
“Pausa caffè a Nazareth” è una riflessione breve, di otto minuti, sul vangelo della domenica. Una meditazione nella quale cerco di collegare il vangelo con la vita quotidiana e con la nostra prosa più normale: la frase di un giornale, le parole di una canzone. Vorrei avesse il carattere piano, proprio di una conversazione familiare. Io la intendo come il mio dialogo personale – fatto ad alta voce – con Dio e con la Madonna.
La Via Crucis è un percorso di donazione. La Chiesa, Gesù stesso, ci invita a partecipare a questo percorso unendoci ai sentimenti di Maria e di Gesù evitando l’indifferenza e vivendo fino in fondo la passione di Cristo che è donarsi per amore per la vita dei fratelli.
Come farò senza di te?
Cos’è l’infinito?
Un giorno senza te.
Lasciami di te questo desiderio ardente di stare.
Stare.
Stare.
Nella vita di chi ho accanto.
Nella tua.
In quella di tutti quelli che siedono con me, che mangiano con me.
Desiderio.
Tanto desiderio.
Di mangiare.
Di fare festa.
Perché la vita inizia quando si consuma.
Passami il tuo calice.
Bere da dove bevi tu
Per unirci.
Voglio ricordare questi momenti insieme.
Con la mano sulla stessa tavola.
Con la bocca sullo stesso calice.
Con il pane tra le mani come ho avuto te, tante volte, tra le mani.
Voglio ricordare questi momenti.
In cui sei in me.
Per riuscire a vivere quando non ci sarai.
Chi ti tradisce?
Chi leva la mano.
Chi leva la bocca.
Chi lascia il pane e il vino.
E prende borsa e denaro.
Il più grande?
Il più grande è quello che sta in mezzo.
Pronto a servire.
Con le mani aperte.
Con la bocca che dice Si.
Il più grande, per riconoscerlo, devi amarlo.
Non servono gli occhi perché non ha ricchezze.
Serve fame e sete perché ha solo pane e vino da servire.
C’è da amarsi e sfamarsi.
C’è da riempire le borse e i foderi.
Perché tu vai via.
A morire.
E senza te sono senza difese.
Torna presto a prendermi, a servirmi, a salvarmi.
Come farò senza di te?
Ti sei allontanato solo un tiro di sasso.
E mi sono già addormentata.
Già persa.
Come farò senza di te?
Eccola la spada che volevi prendessi.
La preghiera.
Volevi che ardessi di parole per te.
Volevi che tagliassi la paura, la uccidessi, pregando.
Ecco qual è la spada che volevi comprassi.
Siamo pronti a morire per te.
E poi non riusciamo neanche a pregare.
Siamo pronti ad andare in prigione per te.
E poi non riusciamo neanche a star svegli.
Che tristezza.
La cosa più infame che si possa fare.
Il tradimento vero.
È tradire con l’amore.
È colpire con un bacio.
Non togliere mai lo sguardo da me.
O non saprò vivere.
Non staccarmi mai gli occhi di dosso.
O ti tradirò. Tradirò me stessa.
Tradirò tutti.
Tradirò.
Girati e salvami.
Se dice chi è, lo ucciderete.
Se tace chi è, lo ucciderete.
Volete ucciderlo.
Potete ucciderlo.
Non può nulla contro la vostra volontà, ora.
Per amarsi bisogna essere in due.
E voi odiate.
Solo l’amore vede la verità e la riconosce.
E voi odiate.
Solo l’amore salva la vita e da la vita.
E voi odiate.
Solo l’amore dice la verità.
E voi odiate e bestemmiate.
Pilato.
Erode.
Pilato.
Sacerdoti.
Passi da uno all’altro.
Spintone dopo spintone.
Insulto dopo insulto.
Falsità dopo falsità.
Merce di scambio.
Pronto per la croce.
Pronto per morire.
In compagnia di ladroni.
Con il pianto delle donne.
La violenza dei soldati.
Lo scherno delle genti.
Sei un re ucciso dal suo popolo.
Chi ci salverà?
Chi mi salverà?
Se tu non sei più con me?
Ripetimi che non mi lascerai.
Ricordati di me.
Ricordati di me.