don Mauro Leonardi – Commento al Vangelo del 13 Aprile 2019 – Gv 11, 45-56

Caifa non profetizza la morte di Gesù da sé stesso, ma per sacrificarlo per ciò che egli ritiene sia il bene della nazione: tante volte sacrifichiamo il bene per la tranquillità, la libertà per la schiavitù e preferiamo una vita abitudinaria alla libertà della Parola che ci invita alla responsabilità.

Mi commuovi

Quando passi tu.
Passa la vita.
E vedere la vita e credere, è un tutt’uno.
Ma devo fermarmi.
Fermarmi a contemplare.
Fermatevi anche voi.
Non correte via a denunciare.
Fermatevi.
Fermiamoci a contemplare la vita.
A guardarla, a guardarlo.

“Tutti crederanno in lui”.
Non è una minaccia.
Lui è la vita.
Lui è vita donata.
È vita.
Se tutti crederanno. Non avremmo più paura di nulla, di nessuno.
Se tutti crederanno nessuno potrà distruggerci.

Hai ridato la vita ad un amico.
E ora vogliono toglierla a te.
Tanti credono in te.
Tanti vogliono ucciderti.
E tu sei qui.
Per gli uni.
Per gli altri.
Questo è l’amore.
Questo sei tu.
Per tutti.
Mi commuovi.

Nel tempio.
A Gerusalemme.
È pasqua.
È festa.
Sei atteso.
Chi decide di crederti.
Chi decide di ucciderti.
Stare con te l’unica cosa che posso fare.
Che so fare.
Di tutto il resto, non capisco nulla.

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Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 11, 45-56

In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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