Coloro che sono custoditi sono già in Gesù.
Coloro che erano persi sono invitati a venire a Lui con la stessa mansuetudine con cui Gesù va al Padre e il Padre gli offre tutto perché tutto è donato.
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Poesia
Un posto vicino a te
Gesù mio, ristoro mio, riposo mio. Tu mi ammorbidisci le spalle. Tu mi ristori l’anima e io l’anima, forse, ce l’ho sulle spalle, perché non so se sono mite e umile, ma mi sento le spalle che si sciolgono, la schiena che si poggia. Le ginocchia che si allargano, non più tese. Io mi sento che mi ristori l’anima.
Il tuo giogo è dolce e il tuo carico è leggero. Secondo me sei tu che ti poggi sulle spalle, che mi carichi il petto, il collo. Sei tu da portare tutto il giorno, sei tu che mi stai addosso. E sei tanto, e sei vita.
Venire da te non per essere scaricati dai pesi o sollevati dalle fatiche. Non dici questo. Dici che ristorerai. Cioè darai come un bicchiere d’acqua ad un operaio oppresso dalla fatica. Un bicchier d’acqua, da bere seduto, vicino a te.
E le fatiche? E i pesi?
Integri.
Sono i miei.
Ma non sono sola, ci sei tu, sempre, con le mani piene, con un posto vicino a te, libero.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 11, 28-30
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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