Gesù torna al presepe. Dentro ad un tempio che è come il grembo di Maria che lo ha partorito e legge le parole che Dio Padre e Maria dicono su di lui e sulla sua vita.
Ed adempie alla sua vita stessa. Come figlio del Padre.
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Poesia
La contemplazione
Gesù torna a casa sua, tra i suoi, e fa le cose secondo suo solito, cioè con la potenza dello Spirito.
E questa volta la solita vita del figlio di Giuseppe si rivela così bella, così da meravigliare, da non potergli staccare gli occhi, da doverne fare grandi lodi.
Questa è la più bella contemplazione.
Ma questa contemplazione non è quella che piace agli uomini.
Che vogliono che il figlio di Giuseppe torni ad essere uno che non fa meravigliare.
E sennó meglio se muore.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 4, 14-22
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nà zaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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