Don Maurizio Mirilli – Commento al Vangelo del 19 Aprile 2020

LETTURA

In questa Domenica della Divina Misericordia, il brano dagli Atti evidenzia come la prima comunità cristiana, vivendo nell’ascolto degli Apostoli, nella comunione, nella preghiera e nella celebrazione eucaristica, cresceva di giorno in giorno con l’arrivo di nuove persone  che,  pur  senza  aver  visto il Risorto, credevano in Lui. Quest’ultimo aspetto viene sottolineato anche nei brani dalla prima lettera di san Pietro e dal vangelo di Giovanni, nel quale troviamo la doppia apparizione di Gesù nel cenacolo: la prima, in assenza di Tommaso, durante la quale il Signore dona lo Spirito Santo per la remissione dei peccati; la seconda, alla presenza dell’incredulo Tommaso, nella quale Gesù definisce beati coloro che crederanno in Lui pur senza averlo visto.

MEDITAZIONE

La diffidenza dell’apostolo Tommaso è comprensibile a tutti noi che vivendo nel XXI secolo dopo Cristo non abbiamo avuto la possibilità di essere tra i testimoni oculari della Risurrezione del Signore. Come si fa a credere ad un evento del genere, quando i nostri occhi sono abituati a vedere con la morte   la fine della vita? Abbiamo visto i nostri cari smettere di muoversi e di respirare. Li abbiamo visti chiusi dentro una bara e sepolti in un loculo. Il nostro cuore avrebbe voluto comunione fraterna. Per comprendere meglio l’importanza di questa  possibilità  ci  è di aiuto la statua di Tommaso situata nella basilica di san Giovanni in Laterano a Roma, dove l’Apostolo indirizza con il dito i fedeli presenti nella navata centrale verso l’altare, dove il Risorto si rende presente durante la celebrazione eucaristica. E poi abbiamo il sacramento della riconciliazione il quale ci permette di sperimentare l’amore di Dio attraverso il perdono dei nostri peccati. Quando facciamo questa esperienza d’amore, tocchiamo anche noi con mano il Signore, ci innamoriamo di Lui e siamo beati.

PREGHIERA

Mio Signore e mio Dio, che io creda in te pur senza aver visto con i miei occhi una tua apparizione, che io ti ami pur senza aver messo il mio dito nel segno dei chiodi, e la mia mano nel tuo fianco. Mandami il tuo Spirito, perché io goda della tua presenza e sperimenti nel tuo perdono la beatitudine.

AGIRE

Oggi mi recherò alla messa domenicale nella mia parrocchia, con la consapevolezza del grande dono che è per me appartenere alla comunità della Chiesa.

Fonte: il foglietto della messa domenicale Edizioni ART


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