Beati coloro che hanno visto e hanno creduto
Beati coloro che hanno visto e hanno creduto. Oggi siamo chiamati a testimoniare il Risorto, sulla scia degli apostoli, e continuare così a scrivere gli Atti dell’unica Chiesa apostolica, aggiungendo al secondo volume di Luca nuove pagine che attualizzino il Vangelo stesso. Tommaso, non a caso soprannominato “gemello”, grazie alla sua insistenza nel volere vedere Gesù e i segni della sua passione, ci insegna a diventare testimoni del Risorto a partire dalla visione e dall’ascolto. Gesù infatti si mostra vivo per mezzo di quei “segni” che lo lasciano intravedere.
Tra questi segni sacramentali che mefdiano la presenza del Signore, spicca la comunità stesssa dei credenti, la Chiesa, sposa di Cristo, protagoniata del libro dell’Apocalisse. Tommaso non è dunque rimproverato perché ha voluto vedere, ma per non aver voluto vedere, ascoltare e toccare il Signore nei segni sacramentali di lui. Si, perché credere è vedere, benchè vedere con gli occhi della fede, Gesù, la cui presenza, dopo la sua Resurrezione, è presenza esclusivamente sacramentale, mediata cioè dai “segni”.
Culmine di tutti i segni, l’uomo stesso, sacramento di Crsito e perciò “ottavo sacramento”, in quanto reso dal Signore segno di lui. Che oggi ciascun credente possa riscoprirsi “fratello gemello” di Tommaso e riapropriarsi, come quest’ultimo, del sacrosanto diritto di vedere per credere! Perché, alla fine, beati sono quelli che hanno creduto proprio perché hanno visto!
don Massimiliano Scalici