La fede cristiana: salvezza o autosalvezza?
Nella parabola che Gesù racconta, ci sono due uomini che salgono al Tempio per pregare Dio. Uno, il fariseo, perfezionista e sprezzante, che fa dipendere il suo essere giusto dalle sue capacità, contempla se stesso, fa di Dio e degli altri la cornice dell’elogio di se stesso.
L’altro, un pubblicano, giudicato dai suoi connazionali come traditore di Israele e dunque qualificato come ingiusto, non potendo entrare nel Tempio, stando a distanza, guarda alla misericordia di Dio quale fonte della sua salvezza. Questi prega e glorifica Dio, l’altro invece rende culto solo a se stesso.
I veri credenti non celebrano mai se stessi, ma Dio. I discepoli di Gesù Cristo non sono degli autosalvati, ma dei salvati che, schermandosi dall’approvazione del mondo, si affidano unicamente al giudizio di Dio. Perché la giustizia di Dio è il frutto dell’amore gratuito del Crocifisso. Mentre la giustizia degli uomini, quella più ricercata, è frutto dell’ idolatria e dell’egoismo dei crocifissori.
don Massimiliano Scalici