Le letture della liturgia di questa terza domenica del tempo ordinario (anno C) ci presentano Gesù Cristo quale parola di Dio che cerca un corpo per raccontarsi, per farsi ascoltare ma anche per farsi vedere e per farsi toccare.
Così, nei tempi antichi, la Parola prende un corpo di scrittura, si fa lettera e parola umana. Finché poi, nella pienezza dei tempi, la Parola prenderà un corpo umano nell’uomo Cristo Gesù. Oggi Gesù, Parola del Padre, cerca la vita di noi credenti per incarnarsi, per compiersi. Egli continua a essere nel mondo e a parlare agli uomini nella misura in cui tu ed io siamo le sue parole, siamo cioè il Vangelo che annunciamo e in cui crediamo.
Buona visualizzazione del videocommento.
don Massimiliano Scalici