Le cifre di Dio. La Parola di Dio declina il tema del perdono in cifre, ricorrendo alla storia più antica del mondo che è quella del “debito”. Fuori metafora significa che se l’uomo peccatore è paragonato a un debitore, Dio agisce nei suoi confronti non come un creditore ma come colui che condona.
Tale attitudine di Dio dovrebbe vedere l’uomo passare dalla condizione di debitore a quella di riconoscente. E invece la parabola ci rivela un fatto drammatico: l’uomo è talmente impermeabile al condono esorbitante di Dio, espresso con la cifra di diecimila talenti, cioè sessanta milioni di monete d’argento, da voler rimanere non solo debitore ingrato e irriconoscente, ma anche creditore cattivo e spietato che esige dal fratello l’esiguo debito di cento monete d’argento.
Ora, la cifra di Dio che rimane, invece, quella di un perdono irrevocabile e illimitato, può tuttavia diventare una somma “non erogabile”.
don Massimiliano Scalici