Alle nozze del Figlio del Re
Se il profeta Isaia ci parla di un Dio che consola e asciuga le lacrime che rigano il viso di tanti sfortunati è pur vero che dove ci sono persone che asciugano il volto di tanti fratelli disperati Dio giunge e si fa presente.
È ciò che ribadisce san Paolo nella lettera ai Filippesi allorché si rallegra della compartecipazione alle sue sofferenze manifestata dai fratelli della comunità cristiana di Filippi. Il Signore, non dimentichiamolo, giunge sempre per una via incarnationis, lasciando che i suoi eletti siano sacramento dell’amore nuziale di Dio per tutti gli uomini manifestato nel dono del suo Figlio. Nel vangelo, infatti, “il regno dei cieli è omologato a un re che fece una festa di nozze per suo figlio…”.
Ora, la mancata partecipazione alle nozze da parte degli invitati della prima alleanza, diventa un’opportunità per altre persone, chiamate inaspettatamente, gratuitamente e provvidenzialmente a prendere parte alle nozze del Figlio del Re. Questi sono i cristiani, i battezzati.
E tuttavia, la non curanza e il rifiuto registrati nella storia dell’antico popolo dell’Alleanza e riassunti nella prima parte della parabola possono accadere anche a noi che formiamo il popolo della nuova Alleanza, la Chiesa. Abbiamo ancora la veste nuova del battesimo? La nostra vita cristiana è veramente scelta di Cristo?
Lasciamoci dunque interpellare e rinnovare dal Figlio del Re se davvero abbiamo accolto la grazia della sua chiamata.
don Massimiliano Scalici