Don Massimiliano Nastasi – Commento al Vangelo di domenica 10 Maggio 2020

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La V domenica di Pasqua ci propone, come giร  la scorsa settimana, un discorso di Gesรน tratto dal Vangelo di Giovanni. Esso รจ collocato nella parte centrale dei โ€œdiscorsi di addioโ€ del Maestro (cc. 13-17), un vero e proprio testamento in cui, dopo lโ€™uscita di Giuda Iscariota dal Cenacolo, ยซGesรน consola i suoi discepoli con una promessa di ritornare a riprenderli con sรฉ, in modo che possano essere con luiยป [R.E. Brown, Introduzione al Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia, 2001, 482], annunciando la sua imminente morte โ€“ ยซVado a prepararvi un postoยป (Gv 14, 2) โ€“ unita al suo ritorno: ยซVerrรฒ di nuovo e vi prenderรฒ con meยป (Gv 14, 2).

Questโ€™ultimo aspetto rappresenta una novitร  allโ€™ebraismo antico, come notiamo nei testi provenienti da Qumrรขn che mostrano che non erano molto diffuse le speranze sulla vita eterna, o al massimo si anelava ad unโ€™esistenza umbratile nello ืฉืื•ืœ / ล eโ€™รดl. Cosicchรฉ, ยซle parole di Gesรน sono rivoluzionarie quando dice: se vado al Padre, allora significa che uno di noi esseri umani รจ arrivato fin lร , in maniera definitiva, a differenza di Enoc ed Elia, che ritorneranno sulla terra per morire โ€œveramenteโ€ยป [K. Berger, Commentario al Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia, 2014, 502].

Il Maestro, quindi, se prima aveva detto ai Giudei di Gerusalemme durante la festa delle capanne (Sukkot) di recarsi in un luogo sconosciuto โ€“ ยซDove sono io, voi non potete venireยป (Gv 7, 34) โ€“ ora agli apostoli, come scrive il vescovo di Ippona, li sprona a conoscere la strada: ยซEgli รจ in se stesso, e poichรฉ essi saranno dove egli รจ, anchโ€™essi saranno in lui. Egli รจ dunque la vita eterna nella quale noi saremo, quando ci avrร  preso con sรฉ; e la vita eterna che รจ lui, รจ in lui stesso, sicchรฉ anche noi saremo dove egli รจ, cioรจ in luiยป [Agostino, In Io. Ev. tr., 70, 1, in ยซOpera omnia di santโ€™Agostinoยป, vol. XXIV/2 (ยซCommento al Vangelo di S. Giovanni [51-124]ยป, tr. it. E. Gandolfo โ€“ V. Tarulli), NBA โ€“ Cittร  Nuova, Roma 19852, 1044]. Una via che perรฒ essi ancora non hanno pienamente compreso: ยซSignore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la viaยป (Gv 14, 5).

La risposta di Gesรน รจ una vera e propria formula teoforica, una delle sue affermazioni piรน solenni che riunisce in una sola frase i concetti piรน fondamentali che sono stati sviluppati nel vangelo: ยซIo sono la via, la veritร  e la vitaยป (Gv 14, 6). Una definitiva rivelazione della sua realtร  divina che trova il suo riferimento prossimo nella stessa teofania di Adonai a Mosรจ: ยซIo sono colui che sonoยป (Es 3, 14), il nome stesso di Dio. Una formula che, come abbiamo visto in queste domeniche, il IV Vangelo utilizza spesso โ€“ ยซIo sono la porta delle pecoreยป (Gv 10, 7); ยซIo sono il buon pastoreยป (Gv 10, 11); ยซIo sono la resurrezione e la vitaยป (Gv 11, 25) โ€“ per aiutare i credenti a vedere in Gesรน il Dio stesso della rivelazione ebraica.

Il Cristo, infatti, รจ innanzitutto la persona che rivela Dio giร  nella sua incarnazione, e passando attraverso la sua umanitร  รจ possibile giungere al Padre. La via, quindi, รจ la carne, la storia stessa del Maestro, e come passare dalla porta significa assumere lo stile di Cristo, cosรฌ percorrere la via significa precorrere le sue orme. Egli, perรฒ, non รจ una via tra le tante, bensรฌ la sola; ยซquasi a lasciar intuire ciรฒ che verrร  spiegato subito dopo, ossia che i discepoli devono andare non al Padre, ma a Gesรน, perchรฉ รจ solo in lui Figlio che trovano il Padreยป [S. Migliasso, ยซIl primo discorso di addio (Gv 13,31โ€“ 14,31)ยป, in Opera Giovannea, G. Ghiberti e coll. (a cura di), Elledici, Torino 2003, 262]. Ma tutto ciรฒ sarร  possibile solo dopo la sua partenza (แฝ‘ฯ€ฮฌฮณฯ‰) nellโ€™adempimento del mistero salvifico della morte gloriosa di Gesรน.

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Il Maestro poi, oltre che via, si presenta anche come veritร , ossia rivelazione del Padre attraverso lโ€™umanitร  del Figlio che dono la vita, come indica Giovanni al termine del suo scritto: ยซCredendo, abbiate la vita nel suo nomeยป (Gv 20, 31). Comprendere le parole di Gesรน perรฒ non รจ semplice, come mostra la domanda di Filippo: ยซSignore, mostraci il Padre e ci bastaยป (Gv 14, 8). I discepoli, infatti, restano perplessi perchรฉ vorrebbero vedere Dio, magari attraverso una manifestazione straordinaria, e appagare cosรฌ un forte desiderio veterotestamentario rimasto insoddisfatto (Es 33, 18s) che tuttavia la convivenza con Cristo avrebbe dovuto far scomparire da lungo tempo. Ma altro di Dio non si puรฒ vedere che quello che ci ha mostrato Gesรน Cristo nella propria vita: ยซIo sono nel Padre e il Padre รจ in meยป (Gv 14, 10). Infatti, ยซquando il Signore insegna a conoscere la natura di Dio Padre a partire dallโ€™amore per i nemici e a trovare in ciรฒ la propria โ€œperfezioneโ€ cosรฌ da diventare noi stessi โ€œfigliโ€, allora la relazione tra Padre e Figlio รจ perfettamente manifesta. Allora diventa evidente che nello specchio della figura di Gesรน noi conosciamo che รจ e come รจ Dio: attraverso il Figlio troviamo il Padreยป [Benedetto XVI, Gesรน di Nazaret, Rizzoli, Milano, 2007, 167].

Riconoscendo nel Figlio il Padre, ne consegue che anche il cristiano compirร  le stesse opere di Dio, esattamente come fece Cristo e in base allo stesso principio: ยซChi crede in me, anchโ€™egli compirร  le opere che io compio e ne compirร  di piรน grandi di questeยป (Gv 14, 12). Queste parole, infatti, ยซin quanto indirizzate ai primi apostoli, si riferiscono non soltanto al fatto che le opere del credente cristiano sono compiute nellโ€™ambito dellโ€™ordine soprannaturale, ma anche, e anzi soprattutto, alla Chiesa in quanto possiede e perpetua il potere divino di Cristo salvatoreยป [B. Vawter, ยซIl vangelo secondo Giovanniยป, in Grande Commentario Biblico, Queriniana, Brescia 1973, 1419].

Parole che varcheranno ogni confine esercitando un potere salvifico attraverso il Paraclito inviato da Gesรน; ยซProprio per loro รจ inviato dal Padre e da Gesรน: rimarrร  e sarร  per sempre con i discepoli; insegnerร  e ricorderร  e farร  capire tutto quello che Gesรน ha detto; guiderร  a conoscere la veritร  tutta interaยป [Pacomio, L., Gesรน. 37 anni che cambiarono la storia, Piemme, Casale Monferrato, 20004, 227].

La redenzione, quindi, ยซรจ totalmente data se Gesรน e i cristiani sono insieme presso il Padre, proprio come secondo Mc 13,27 lโ€™elemento decisivo consiste nel fatto che Gesรน radunerร  i suoi discepoli presso di sรฉ, anche in 1 Ts 4,17 si dice che i cristiani saranno per sempre โ€œcon il Signoreโ€ยป [K. Berger, Commentario al Nuovo Testamento, Queriniana, Brescia, 2014, 503].

ยซAderisci dunque a Cristo, se vuoi essere sicuro; non potrai infatti deviare, essendo lui la via. Perciรฒ chi aderisce a lui non cammina fuori strada, ma per la retta via. โ€œTi additerรฒ la via della sapienzaโ€ (Pr 4, 11); mentre di alcuni รจ detto (Sal 106, 4): โ€œNon trovavano la strada per una cittร  dove abitareโ€. Inoltre, chi a lui aderisce non puรฒ ingannarsi, perchรฉ lui รจ la veritร  e insegna a tutti la veritร . โ€œPer questo io sono nato, e per questo sono venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla veritร โ€ (Gv 18, 37). Nรฉ puรฒ essere perturbato, perchรฉ Cristo รจ vita e dona la vita: โ€œIo sono venuto perchรฉ abbiano la vita e lโ€™abbiano in abbondanzaโ€ (Gv 10, 10). Poichรฉ dice Agostino, il Signore afferma, โ€œIo sono Via, Veritร  e Vita, come per dirti: Per dove vuoi passare? Sono io la via. Dove vuoi arrivare? Sono io la veritร . Dove vuoi fermarti? Io sono la vitaโ€ (Sermones, 142, c. 1: PL 38, 778). โ€œNe conduce fuori stradaโ€, scrive Ilario, โ€œcolui che รจ la via; ne puรฒ illudere con il falso colui che รจ la veritร ; ne abbandona nellโ€™errore di morte colui che รจ la vitaโ€ (De Trinit., 7, 33: PL 10, 228)ยป: Tommaso dโ€™Aquino, Commento al vangelo di san Giovanni /3 (XIII-XXI), T.S. Centi (a cura di), Cittร  Nuova, Roma 1992, 96.


Fonte

Don Massimiliano Nastasi – Nato a Roma il 2 aprile 1976, sacerdote diocesano. Dottore in Teologia, dopo lโ€™insegnamento IRC e gli studi a Milano e Roma, fino al 2015 รจ stato Vice Preside dellโ€™Istituto Teologico Diocesano e Direttore dellโ€™Ufficio Catechistico di Mondovรฌ. Ha approfondito Archeologia e Geografia a Gerusalemme e attualmente รจ Docente di Cristologia presso Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€œEcclesia Materโ€ della Pontificia Universitร  Lateranense, Guida Biblica per lโ€™Opera Romana Pellegrinaggi e Vicario Parrocchiale di Santa Caterina da Siena in Roma. Autore dei saggi โ€œLa cristologia adamitica nella concezione agostiniana. Alla scoperta di unโ€™antropologia della redenzioneโ€ (Edizioni Santโ€™Antonio, Padova 2019) e โ€œLa questione del soprannaturale nella concezione agostiniana. Riflessione allโ€™opera De natura et gratia di Agostino dโ€™Ipponaโ€ (Edizioni Santโ€™Antonio, Padova, 2019)