1. PER COMPRENDERE LA PAROLA
PRIMA LETTURA
La prima parte annuncia la nascita di Samuele, il significato del suo nome e la promessa di Anna, sua madre. Samuele, di per sรฉ, significa: โIl nome di Dioโ, ma secondo lโinterpretazione data da Anna vuol dire: โDal Signore lโho impetratoโ.
La seconda parte rileva la fedeltร di Anna al voto fatto. Dopo aver nutrito e cresciuto il figlio per circa due anni, lo riporta al tempio: il Signore le ha accordato un figlio ed essa sente il dovere di restituirglielo. Offre un sacrificio e poi incontra Eli, che era stato presente alla sua preghiera (1,9-18). Il passo termina con lโespressione: โEgli รจ ceduto al Signoreโ. Seguirร il โCantico di Annaโ, sintesi del comportamento paradossale di Dio nella storia della salvezza e singolare anticipazione del โMagnificatโ.
SALMO
Fa parte dei โcantici di Sionโ, che esaltano Gerusalemme e il suo tempio. Il legame con la prima lettura รจ evidente. Anche Gesรน, a Maria e a Giuseppe, ancora sconcertati per la sua misteriosa scomparsa, rivela che la sua vera dimora รจ la casa del Padre.
SECONDA LETTURA
Il capitolo dal quale รจ tratto questo passo puรฒ essere definito il capitolo della morale paยฌsquale, descritta nella prima parte (3,1-15) con una serie di antitesi, mentre nella seconda (3,16-24) si ha una sintesi degli aspetti positivi. Nei vv. 1-2 Giovanni considera il cristiano nella sua realtร concreta di persona in comunione con il Padre e il Figlio, e ne indica il motivo nel fatto che egli รจ giร ora realmente Figlio di Dio e oggetto dellโamore del Padre. ร una realtร ancora nascosta, che sarร totalmente rivelata quando Gesรน si manifesterร . Nei vv. 21-24 รจ indicato il criterio per sapere se davvero lโamore di Dio รจ in lui: se, come Cristo, anche lui dร la vita per i fratelli (v. 16), cioรจ se ama i fratelli non a parole, ma con i fatti e nella veritร (v. 18); in una parola, se osserva i comandamenti (vv. 23-24). La Santa Famiglia si allarga dunque nella piรน vasta famiglia divina, nella quale Dio รจ il padre, e il Figlio รจ il primogenito di una moltitudine di fratelli radunati dallo Spirito nella fede e nella caritร .
VANGELO
ร, in Luca, lโultimo dei racconti dellโinfanzia, quasi unโaggiunta un poโ sorprendente. Da una parte si trova racchiuso tra due sintesi molto simili sulla vita a Nazaret. Dallโaltra parte, i racconti precedenti, che ci mostrano nella nascita di Gesรน il compimento della speranza di Israele, terminano in forma abbastanza logica con la Presentazione al tempio. Secondo la profezia di Malachia (3,1), โIl Signore che cercate entra nel suo santuarioโ, e Simeone puรฒ morire, perchรฉ ha visto la gloria invisibile di Dio.
Tuttavia, la salita a Gerusalemme non รจ un aneddoto familiare interpolato. Senza dubbio vi si puรฒ legittimamente vedere un quadretto di vita familiare animata dalla fede: sottomissione alla Legge (Dt 16,16), partecipazione ai grandi incontri religiosi, accettazione da parte dei genitori del fatto di non poter imporre nรฉ comprendere perfettamente il destino spirituale del loro figliolo. Tuttavia, questo nuovo episodio nel tempio completa il primo recandovi una sua luce specifica.
La scena avviene nuovamente a Gerusalemme, luogo dove si consumerร la โconsacrazione al Signoreโ fatta il quarantesimo giorno.
Gesรน aderisce liberamente a questo moto di offerta e di salita a Gerusalemme che struttura lโintero Vangelo.
Lo fa in mezzo al popolo e con esso. Il popolo perรฒ non รจ consapevole della sua presenza. Egli lo fa con i genitori che lโaccompagnano, ma che chiaramente non capiscono il significato del cammino che stanno facendo per un atto di fedeltร .
La profezia di Simeone comincia a compiersi per Maria, che viene colta dallโangoscia e dallโoscuritร , come avverrร al momento della Passione.
Gesรน viene ritrovato il terzo giorno, come per la sua risurrezione, e il โperchรฉ mi cercavate?โ troverร unโeco nelle parole dellโangelo alle sante donne. Gesรน intanto si rivela colmo dellโintelligenza delle cose di Dio, piรน che i Dottori.
Infine, lโunica parola di Gesรน prima del suo lungo silenzio: โIo devo occuparmi delle cose del Padre mioโ ci insegna che il suo soggiorno naturale รจ dove sta la gloria di Dio. Piรน tardi (Lc 19,46) chiamerร il tempio โla mia casaโ e vi si comporterร come padrone.
Lโepisodio termina col ritorno (la discesa) a Nazaret. Gesรน ritorna alla vita di silenzio e di sottomissione. Ma noi capiamo meglio che la vita nascosta non รจ una semplice attesa, รจ invece un primo modo di vivere il Mistero pasquale.
2. PER ANNUNCIARE LA PAROLA (piste di omelia)
Per affrontare la crisi della famiglia
Si parla spesso di questa crisi, che รจ una realtร . Viene spiegata in modi diversi: divario tra le generazioni, cambiamento nei rapporti genitori-figli, da una parte come dallโaltra, paura della vita che oggi offre meno sicurezza.
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Sarebbe troppo facile vedere nellโepisodio di Gesรน al tempio il comportamento tipico dellโadolescente contestatore. Si tratta di un fatto unico nella sua vita: prima e dopo egli รจ cresciuto, sโรจ sviluppato in seno alla famiglia come tutti i ragazzi e gli adolescenti del suo tempo e del suo paese.
Giuseppe e Maria appaiono preoccupati di iniziare Gesรน alla fede (il suo primo pellegrinaggio) e insieme rispettosi dellโautonomia del giovane adolescente. Come รจ naturale, sperimentano inquietudine e angoscia quando si mettono a cercarlo, e, quando lo ritrovano, โnon capisconoโ. In realtร , come tutti i genitori vengono a trovarsi di fronte al mistero della persona del loro figlio. Tutti i genitori sono chiamati a vivere un mistero che li supera totalmente: essi devono aiutare lโadolescente a conoscersi nella sua realtร evitando nello stesso tempo di frenare con la loro autoritร il risveglio dโuna personalitร . Non serve a niente spiegare a un giovane ciรฒ che dovrร diventare: vale di piรน aiutarlo pazientemente a sentire lo Spirito che parla in lui, lasciandogli scoprire il suo rapporto tutto singolare con Dio e con gli altri, guidandolo perchรฉ si metta al servizio di questo doppio rapporto.
Nei drammi dellโadolescenza รจ in germe la nascita della persona, come nellโepisodio del tempio รจ in germe tutto il mistero di Gesรน adulto.
Oggi la famiglia รจ ancora una comunitร ?
La comunitร รจ necessaria alla vita, alla maturazione, al perfezionamento delle persone. La famiglia รจ questa comunitร ? Mentre molti sono alla ricerca di comunitร fraterne per reazione contro lโanonimato dei grandi complessi, la famiglia attraversa una crisi.
Per lunghi anni Gesรน sโรจ sottomesso alla vita familiare: in questo ambiente ha raggiunto la pienezza della vita adulta, come pure si รจ preparato a fondare la comunitร delle comunitร . Si puรฒ supporre che la comunitร costituita da Gesรน con gli apostoli sia tributaria della sua esperienza familiare e ci illumini sulla vita comunitaria di Nazaret.
ร doveroso anche ricordare che, nellโinsegnamento tradizionale della Chiesa, la famiglia รจ sempre stata vista come la cellula base della societร umana.
Oggi tuttavia assistiamo a una frantumazione della comunitร familiare, alla sua contestazione, talvolta radicale.
Come dare una risposta positiva a questa contestazione spesso generalizzata? Innegabilmente non รจ piรน possibile respirare in una famiglia troppo ripiegata su se stessa: si deve cercare di aprirla sempre di piรน alla societร . Nello stesso tempo, essa deve rimanere il luogo primo dellโeducazione spirituale e libera. Qui sta tutta la difficoltร : quando il dovere diventa costrizione, non cโรจ piรน posto per la libertร ; quando ogni dovere viene trascurato, non ci si puรฒ piรน aspettare di vedere camminare verso una maturazione personale.
La famiglia, come ogni comunitร , รจ composta di persone; vive in forza e per il perfezionamento di ognuna delle persone che la compongono.
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Cโ โ a cura di M. Gobbin โ LDC