don Marino Gobbin โ€“ Commento alle Letture di domenica 24 Novembre 2019

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PRIMA LETTURA

Le parole โ€œreโ€ e โ€œregnoโ€ sono applicate al Messia e alla sua opera in forza della fede di Israele nella promessa, fatta dal Signore a Davide, di dare alla sua discendenza una regalitร  eternaโ€ฆ (2 Sam 7).

Il brano di oggi riferisce lโ€™investitura di Davide da parte delle tribรน di Israele, dopo che era giร  stato riconosciuto come re nel territorio di Giuda. Si tratta dunque di una adesione generale: unโ€™immagine della riconciliazione ancora piรน vasta che realizzerร  Cristo.
โ€œNoi ci consideriamo come tue ossa e tua carneโ€. Il regno di Israele ha origini relativamente democratiche. In quella stessa epoca gli scritti degli altri popoli attribuiscono alle loro dinastie origini divine, fondate su una mitologia. Nella Bibbia Dio fa cercare un re โ€œche segue le pecoreโ€; unโ€™adesione popolare ratifica tale scelta, e viene ricordato allโ€™eletto: โ€œTu sei uno dei nostriโ€.

A Cristo, eterno Figlio di Dio, anche noi possiamo dire: โ€œNoi siamo del tuo stesso sangueโ€.
โ€œTu pascerai Israeleโ€. Per Davide, lโ€™immagine del pastore sโ€™impone. Unโ€™immagine che tornerร  nei profeti e nel Vangelo.

โ€œDavide fece alleanza con loroโ€. Questo patto reciproco รจ ricco di valore religioso, perchรฉ il vero re di Israele รจ Dio e la sua alleanza con Israele domina e ingloba quella che puรฒ concludere il suo delegato. Da parte nostra ci troviamo lโ€™annuncio della nuova ed eterna alleanza che Cristo-Re sigillerร  col suo sangue.
โ€œEssi unsero Davideโ€. Dopo il giuramento di fedeltร  delle tribรน, lโ€™unzione significa lโ€™intervento di Dio, che comunica al re il suo Spirito per renderlo capace di adempiere la sua missione. Dโ€™ora in avanti il re รจ lโ€™โ€œuntoโ€, il โ€œcristoโ€.

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SALMO

Il 121 รจ uno dei โ€œsalmi delle ascensioniโ€, canti dei pellegrini che salgono a Gerusalemme, la cittร  regale. Anchโ€™esso evoca la riunione di tutte le tribรน.
Soprattutto riconosce in Gerusalemme il luogo dove si trova la casa di Davide, dove si sale โ€œsecondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signoreโ€. Significa definire nuovamente il significato religioso della regalitร  di Davide.
Queste parole vanno riferite alla nuova Gerusalemme, dove regna Cristo e verso la quale si incamminano tutti i popoli.

SECONDA LETTURA

Paolo ne parla non come dโ€™un mondo straniero, dโ€™un aldilร , ma come dโ€™una realtร  presente, nella quale siamo โ€œtrasferitiโ€ e per la quale dobbiamo โ€œringraziareโ€.
Questo regno appartiene al Figlio, chiamato primogenito, perchรฉ esiste prima di ogni creatura e tutto รจ stato fatto โ€œper mezzo di lui e in vista di luiโ€. In tal modo Cristo si trova collocato a capo dellโ€™intero universo: delle cose visibili e invisibili, della nostra terra e degli spazi interplanetari fino alle nebulose piรน lontane. Della Chiesa, infine, presentata come suo corpo, e del mondo dei morti, dove pure regna come primogenito. In questo caso, lโ€™espressione significa che egli รจ il primo risorto.
La storia trova in Cristo il suo compimento: tutto รจ in marcia verso una riconciliazione totale โ€œper mezzo di lui e in vista di luiโ€ e ciรฒ che realizza โ€œla paceโ€ รจ il sangue della sua croce.

VANGELO

Dopo le prospettive universali della lettera ai Colossesi, il Vangelo disorienta: questo episodio della passione interessa pochi testimoni e riguarda una sola persona: il buon ladrone! Eppure, cโ€™รจ un significato profondo che illumina lโ€™intero mistero della regalitร  di Cristo. Il testo parla infatti di questa regalitร , la quale:
โ€“ รจ il motivo della condanna di Gesรน: lโ€™iscrizione;
โ€“ รจ il โ€œsegno di contraddizioneโ€; bisogna prender posizione, accettare questa regalitร  o rifiutarla: alcuni tacciono, altri sghignazzano, i soldati prendono in giro. Anche i due ladroni litigano sullโ€™argomento. Uno solo gli si sottomette.
I capi alludono ironicamente a uno dei titoli del Messia: lโ€™Eletto. รˆ il titolo che Luca fa pronunciare dal Padre nella Trasfigurazione. Proviene dal primo canto del Servo (Is 42,1); il Servo โ€œnon griderร , nรฉ alzerร  il tonoโ€ฆ
non spezzerร  una canna incrinata,
non spegnerร  uno stoppino dalla fiamma smortaโ€ (Is 42,2).
รˆ ciรฒ che constateremo col buon ladrone. Anche lui invoca la regalitร  di Cristo e si mette sotto la sua protezione.
โ€“ La risposta di Gesรน: in questo modo Cristo esercita il suo ministero di riconciliazione e di pace.

PER ANNUNCIARE LA PAROLA

Dove andiamo? Che cosa sperare dallโ€™avvenire?
Progresso perpetuo o eterno ricominciamento?
โ€œSole dellโ€™avvenireโ€ o โ€œcrepuscolo degli dรจiโ€ in una distruzione atomica?
Lโ€™ultima domenica dellโ€™anno liturgico ci presenta la storia in cammino verso il suo compimento. Questa storia รจ dominata da Cristo, primogenito di tutte le creature. โ€œTutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di luiโ€.
La storia si muove verso un โ€œcompimento totaleโ€, una โ€œriconciliazioneโ€. La nostra vita quotidiana e gli sforzi che facciamo per costruire il mondo devono iscriversi in questo movimento.
Il dominio progressivo dellโ€™uomo sullโ€™universo, sullโ€™atomo come sugli spazi, ci fa intravedere un aspetto della riuscita del mondo. โ€œTutto รจ vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo รจ di Dioโ€ (1 Cor 3,23). Noi vediamo ciรฒ che manca ancora al compimento di questo programma: lโ€™umile sottomissione degli uomini a Cristo; come per Davide, il giuramento di sottomissione di tutte le tribรน dโ€™Israele.
Giorno dopo giorno Gesรน รจ allโ€™opera con noi per costruire il suo Regno.

Come riconoscere il Regno di Cristo?
Il papa Pio XI che istituรฌ questa festa nel 1925 volle cosรฌ sanzionare il programma pastorale del suo pontificato: โ€œRicapitolare in Cristo tutte le coseโ€ (Ef 1,10), e pensava giร  a quello che sarebbe stato lโ€™oggetto delle sue encicliche: il matrimonio cristiano, lโ€™educazione cristiana, lโ€™ordine sociale, ecc.
In seguito alle prove sofferte dalla Chiesa qualche anno piรน tardi in Messico e in Spagna, il vocabolo โ€œregnoโ€ fu deviato dal suo senso spirituale per assumere un connotato partigiano e aggressivo in alcuni cristiani che sognavano un trionfo temporale della Chiesa.
Lo spostamento attuale della festa allโ€™ultima domenica dellโ€™anno elimina ogni equivoco: la regalitร  di Cristo รจ anzitutto โ€œescatologicaโ€. Non esiste un partito di Cristo-Re opposto ad altri: Cristo รจ un re crocifisso che non mobilita le sue legioni in difesa della propria causa. Si presenta nudo e crocifisso, esposto ai motteggi e agli scherni.
Per appartenere al suo Regno non vโ€™รจ altra strada che quella del buon ladrone:
โ€“ lโ€™umiltร : riconoscersi colpevoli: โ€œNoi, giustamenteโ€;
โ€“ la fede: โ€œEgli non ha fatto nulla di maleโ€;
โ€“ la preghiera: โ€œGesรน, ricordati di meโ€.
Il prefazio della Messa descrive questo regno spirituale: Regno di veritร  e di vita, eccโ€ฆ

Fonte

Tratto da โ€œOmelie per un anno 1 e 2 โ€“ Anno Cโ€ โ€“ a cura di M. Gobbin โ€“ LDC

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