Quando finirà tutto? In fondo, ogni giorno è la “fine del mondo”!
Oggi leggiamo il capitolo 13º di San Marco, i versetti dal 24º al 32º. Si tratta di un brano “escatologico”, cioè orientato ad offrirci una visione su ciò che avverrà alla fine della storia. Ma già riguardo a questa mia prima affermazione, ritengo sia importante fare chiarezza. Ho parlato di “fine della storia”.
Ma che cosa significa questo? Certo, da un certo punto di vista ciò fa riferimento a quello che accadrà un giorno che, alla fine del brano di oggi, Gesù ci dice essere sconosciuto da tutti. Con buona pace di chi invoca di quando in quando l’imminente fine del mondo, questa fine rimane un mistero. Ma da un altro punto di vista, io credo che la “fine della storia”…
Di seguito il video e la trascrizione dell’audio (non rivista) generata automaticamente da Youtube e adattata tramite IA.
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Trascrizione
Buongiorno e ben ritrovati con i 2 minuti di Vangelo. Oggi leggiamo il capitolo 13 di San Marco, i versetti dal 24 al 32. Si tratta di un brano escatologico, cioè orientato ad offrirci una visione su ciò che avverrà alla fine della storia.
Ma già riguardo a questa prima affermazione ritengo sia importante fare un po’ di chiarezza. Ho parlato di fine della storia, ma che cosa significa questo? Certo, da un certo punto di vista, ciò fa riferimento a quello che accadrà un giorno, che alla fine del brano di oggi Gesù ci dice essere sconosciuto da tutti, con buona pace di chi invoca, di quando in quando, l’imminente fine del mondo. Questa fine rimane un mistero.
Ma, da un altro punto di vista, io credo che la fine della storia, in fondo, avvenga ogni giorno. Infatti, ogni giorno ci sono persone che muoiono, e per le quali accade quello che Gesù ha preconizzato nel Vangelo odierno. Quando una persona muore, in fin dei conti, per essa avviene la fine del mondo.
Allora, forse l’invito che Gesù ci fa non è tanto quello di attendere il giorno in cui l’umanità finirà e l’universo imploderà su se stesso. Questa pericope è piuttosto un invito a stare pronti adesso, perché potrebbe essere oggi il nostro incontro definitivo con il mistero buono di Dio.
Nel brano si fa riferimento a tribolazioni e sconvolgimenti, e ci viene chiesto di stare attenti per imparare a conoscere e distinguere i tempi di Dio. Così come siamo esperti a capire quando sta per piovere o quando inizia l’estate, dovremmo imparare anche l’arrivo dei suoi tempi. Nella vita di ogni singolo uomo ci sono fatti e circostanze difficili, prove da superare e dolori da patire. Questo a causa non solo delle vicende storiche, ma anche a motivo di un uso scorretto della libertà, sia da parte nostra, il che porta al peccato, sia da parte degli altri, attraverso invidie, gelosie e malvagità.
Ma l’invito di Gesù—permettetemi di tradurlo in questo modo—è come se ci chiedesse di vivere ogni giorno come se fosse il primo, cioè con entusiasmo; come se fosse l’ultimo, quindi teso a far sì che ci prepari alla vita eterna; e come se fosse l’unico, perciò carico del desiderio che sia il più bello possibile. Pensate che grazia grande sarebbe se, nella nostra vita, vivessimo tutto con questa coscienza, entusiasmo, desiderio di pienezza e volontà di fare ogni cosa nel modo migliore possibile. Probabilmente peccheremmo di meno e riusciremmo ad essere più felici e soddisfatti.
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Gesù è vicino: non dobbiamo aspettarlo. Gesù è presente: non dobbiamo cercarlo. Gesù è con noi: lasciamoci plasmare da questa coscienza e viviamo ogni istante davvero come se fosse il primo, l’ultimo e l’unico. Questo è il vero atteggiamento dell’attesa; questo è l’unico modo per fare, come diceva San Giovanni Paolo II, della nostra vita un capolavoro.
Ma anche oggi siamo giunti al termine del nostro commento. È proprio vero che il tempo si fa breve. Non dimenticarti, però, di mettere un Like a questo video e di scrivermi il tuo commento. E mentre ti benedico e ti saluto, ti do appuntamento alla prossima volta. A presto.
AUTORE: don Marco Scandelli | SITO WEB | CANALE YOUTUBE