Se faccio del bene in modo ipocrita, in realtà sto facendo il male
In questo ultimo giorno prima dell’inizio della Quaresima 2021, Gesù ha un momento di crisi con i suoi discepoli che si erano dimenticati di preparare il pranzo al sacco. Doveva essere una cosa abituale, non era la prima volta che accadeva. E questo era sempre coinciso con un miracolo di moltiplicazione del cibo da parte del Signore.
Ma mentre i discepoli litigano perché tra tutti erano riusciti a rimediare un solo pane, Gesù in modo enigmatico comincia a parlare del lievito da evitare: sia quello dei farisei che di Erode. I discepoli rimangono frastornati: cosa vuol dire Gesù con questo discorso? Perciò il Signore continua: perché vi preoccupate delle cose materiali, quando sapete bene che esse vi vengono date in abbondanza dalla provvidenza?
Servivano 5000 panini e ve ne ho tirati fuori quasi 20000. Poi un’altra volta ne servivano 4000 e dopo aver sfamato tutti ve ne siete portati via ancora altri 7000. La vera farina di cui dovete preoccuparvi è quella della fede che non può essere mischiata con il lievito dei Farisei, che è l’ipocrisia di chi disprezza gli altri, né con quello di Erode che è la superbia di chi crede che una vita di fede chieda troppe rinunce.
E qui il Signore parla anche a noi: di lievito ne basta davvero poco per avvelenare il pane di vita. Se siamo ipocriti o superbi, possiamo anche vivere in ginocchio sgranando rosari a tutto spiano, ma con il cuore saremo molto lontani da Dio e dalla sua gioia.
AUTORE: don Marco ScandelliSITO WEB CANALE YOUTUBE