Attaccati alla “carne”, innamorati delle circostanze
Affrontiamo oggi la lettura dei versetti 35-48 del capitolo 24º di San Luca. Siamo ancora nel giorno di Pasqua, infatti il brano inizia con uno zoom sui discepoli di Emmaus mentre narrano agli Apostoli quello che è loro successo sulla via del ritorno a casa.
E Gesù appare loro: si tratta della prima apparizione al gruppo degli amici più ristretti. Ecco perché l’evangelista annota che i presenti furono sconvolti e pieni di paura. Ma la preoccupazione di Gesù è che essi si rendano conto che egli non è un fantasma, uno spirito. La carne assunta dal Verbo con la nascita da Maria non è stata abbandonata dal Signore nel sepolcro.
È lui in carne ed ossa, al punto tale che riesce a fare anche uno spuntino. Di solito riflettiamo poco su questo fatto: ma il modo in cui Gesù ha deciso di permanere nel mondo è la carne. Noi oggi possiamo vederlo risorto in una persona che ritrova fiducia, in un uomo che cambia vita o in una donna che affronta a testa alta anche le circostanze più avverse e difficili.
Dobbiamo smettere di pensare che il cristianesimo sia una religione disincarnata e spirituale…
AUTORE: don Marco Scandelli | SITO WEB | CANALE YOUTUBE