Giosafat: l’unità comincia quando non s’usa più la parola nemico
Grandi parole e bei discorsi sappiamo fare tutti sull’importanza dell’unità e la necessità di lavorare insieme per un unico scopo. Ma se poi andiamo a vedere più da vicino le nostre comunità sono piene di divisione, invidia, gelosia.
Come possiamo predicare l’amore per i lontani se non siamo capaci ad amare i vicini? Come possiamo dirci cristiani, seguaci di Cristo, se costruiamo muri, se imponiamo paletti, se creiamo divisioni, se lavoriamo nelle tenebre? Il Vangelo di oggi è abbastanza eloquente: la felicità, il mio compimento non accade in modo da attirare la attenzione.
Esso succede giorno dopo giorno attraverso le piccole o grandi scelte che la vita mi pone dinanzi. Soprattutto il Vangelo ci chiede di abbandonare la logica del “santone”. A volte ci muoviamo in base al fatto che ci piace di più un luogo o un prete o una comunità.
Questo è buono. Ma se ciò diventa motivo di divisione o di superbia, allora è demoniaco e va evitato.
AUTORE: don Marco ScandelliSITO WEB CANALE YOUTUBE