Nessun male può essere più forte di Gesù
Gesù sapeva fin dall’inizio qual era l’unico modo per convincere Tommaso: prendere sul serio la sua incredulità e accompagnarlo in modo naturale alla fede. Anzitutto fa capire a Tommaso che per vedere Gesù bisogna rimanere nella Comunità. Non si può andarsene magari con la scusa che non ci si trova bene o che si è stati trattati male.
Se ti allontani, perdi ogni possibilità. Poi si capisce che per vedere Gesù la comunità deve essere riunita in preghiera (otto giorni). Ma la cosa più bella è quando Gesù chiede a Tommaso di mettere il suo dito nei segni della passione. L’apostolo si scioglie. Capisce che non c’è orrore sulla terra che possa fermare la forza dirompente di Dio. In fondo, la Comunità e la preghiera non servirebbero a nulla se noi continuassimo a vivere nel dolore e nella disperazione.
E Tommaso è diventato credente proprio perché ha sperimentato la misericordia di Dio: nell’abisso del suo male, del suo peccato, del suo nulla, nell’orizzonte del suo limite, della sua incapacità e del suo dolore, Dio lo viene a chiamare nella sua Chiesa e gli dice: “Ti voglio bene, abbracciami”. Che bello sarebbe se oggi ognuno di noi sperimentasse questo abbraccio. Non solo di Dio, ma dei credenti. Un abbraccio che vince la solitudine e apre alla consapevolezza che la misericordia c’è davvero per tutti.
AUTORE: don Marco ScandelliSITO WEB CANALE YOUTUBE