La verità è che siamo schiavi delle nostre “ricchezze”!
Eccoci di nuovo insieme per affrontare la lettura del Vangelo che oggi è tratto dai versetti 38-44 del capitolo 12º di San Marco. Il brano, è bene dirlo subito, è diviso in due parti, sebbene il messaggio sia unitario: bisogna essere uomini e donne di fede. Ma cosa significa questo? Avere fede, concretamente, vuol dire smettere di vivere nella paura o nell’angoscia di non riuscire a trovare il necessario per andare avanti. Nella seconda parte della pericope odierna, Gesù, infatti, loda una anziana vedova che si era recata al Tempio per fare un’offerta; questa non ha donato il superfluo, bensì tutto quello che aveva, per quanto fosse poco. Riflettiamo allora sul nostro rapporto con il denaro. Nella nostra società…
Di seguito il video e la trascrizione dell’audio (non rivista) generata automaticamente da Youtube e adattata tramite IA.
Trascrizione
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Buongiorno a tutti e ben ritrovati con i 2 minuti di Vangelo. Eccoci di nuovo insieme per affrontare la lettura del Vangelo che oggi è tratto dai versetti 38-44 del capitolo 12 di San Marco.
Il brano, è bene dirlo subito, è diviso in due parti, sebbene il messaggio sia unitario: bisogna essere uomini e donne di fede. Cosa significa questo? Avere fede, concretamente, vuol dire smettere di vivere nella paura o nell’angoscia di non riuscire a trovare il necessario per andare avanti.
Nella seconda parte della pericope odierna, Gesù infatti loda un’anziana vedova che si era recata al tempio per fare un’offerta. Questa non ha donato il superfluo, bensì tutto quello che aveva, per quanto fosse poco. Riflettiamo allora sul nostro rapporto con il denaro.
Nella nostra società occidentale, io credo che la relazione che ciascuno di noi ha con i soldi sia per certi versi morbosa. Certo, non tutti siamo uguali. Eppure, tutti – occorre essere sinceri – abbiamo l’impulso a mettere da parte, ad accumulare ricchezze, mancando in questo di vera fede. Dio non ci abbandonerà mai, sarà sempre pronto ad aiutarci e a darci il necessario.
Eppure sì, siamo educati a pensare che dobbiamo fondare le nostre certezze sui beni materiali. Facendo così, tante volte non ci accorgiamo neppure che, se diventiamo ricchi, diventiamo anche schiavi. Diventa più importante far soldi che vivere le relazioni, e così nascono in noi urgenze che non sono di per sé umane, fondamentali, o veramente necessarie.
Peraltro, inseguiamo continuamente quello che la propaganda ci offre, spendendo soldi per cose di cui, sinceramente, potremmo anche fare a meno. Pensiamo che ci sono persone nel mondo che vivono con meno di un dollaro al giorno e magari sono molto più contente di noi, che invece fatichiamo per guadagnare quanto più possibile.
Allora, leggendo che la povera anziana del Vangelo di oggi ha dato tutto, la nostra prima reazione è: “Ma per me sarebbe impossibile farlo.” Lo confesso, anche io. Ma non è forse questo un segno della nostra mancanza di fede nella Provvidenza, che è Dio? Anche perché, gli scribi della prima parte del brano odierno ci stanno antipatici a pelle, e giustamente pensiamo subito che siano una categoria alla quale non apparteniamo.
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Ma in verità forse siamo molto più simili agli scribi di quanto non ammettiamo, né agli altri né a noi stessi. Anche a noi piace passeggiare in abiti che attirino gli sguardi degli altri; anche a noi piace essere salutati dalle persone ed avere posti d’onore quando ci troviamo in società. Anche noi, che da una parte diciamo che è impossibile vivere come l’anziana vedova che donò tutto, dall’altra siamo però come gli scribi, che fanno dipendere la propria vita da ciò che, non solo non sarebbe necessario, ma che, a ben vedere, non fa altro che complicarci la vita.
Il problema è che stiamo creando una società piena di sovrastrutture che non solo non ci rendono più liberi, ma neppure più felici. Allora la domanda è: forse non è stata più saggia la vedova lodata da Gesù, che, affidandosi totalmente a Dio, ha scoperto di essere da Lui amata e con ciò ha ritrovato la vera felicità?
Pensiamoci, riflettiamoci, e proviamo ad avere il coraggio di fare scelte folli, nell’unica grande certezza che, se avessimo un po’ più di fede, saremmo sinceramente più felici. Ma anche oggi il tempo è scorso in fretta: siamo arrivati al momento dei saluti.
E mentre ti chiedo, come sempre, di lasciare un commento a questo video insieme ad un like, ti do appuntamento alla prossima volta. A presto!
AUTORE: don Marco Scandelli | SITO WEB | CANALE YOUTUBE