don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 7 Novembre 2021

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L’apparenza inganna

E’ l’apparenza che incanta. O, tutt’al piรน, l’apparenza ti incarta: ยซTanti ricchi ne gettavano molte (monete)ยป. Poi, appena la scarti, eccola la fregatura: ยซTutti hanno gettato parte del loro superfluoยป. Al finire della sua non-carriera di Rabbรฌ, Cristo ai discepoli lancia un ultimo monito: โ€œA chi, un giorno, vi dirร  di fermarvi all’apparenza, voi rispondete che scendete alla successiva, alla sostanzaโ€. Non fosse altro per una mera questione di furbizia: รจ solo chi vive di apparenze che, un giorno, potrร  venire ingannato dalle apparenze.

Ingannati ad oltranza anche se, da bambini, l’abbiamo tutti sperimentato sulla nostra pelle: son sempre le piรน generose le persone che hanno meno possibilitร . Le mance, nel bel tempo della nostra infanzia, arrivavano sempre dalla gente piรน povera. Se non erano soldi erano comunque cose da mangiare: una gallina, quattro uova, due finocchi. Non fosse mai che i bambini, quando consegnavano a domicilio qualcosa, ritornassero alle loro case senza aver fatto esperienza di generositร . C’era anche chi dava poco, รจ vero. Anche chi non dava assolutamente niente: rispondeva a malapena dal citofono, chiedendo di lasciare lรฌ la roba che poi sarebbero scesi a prenderla.

La vedova โ€“ benvenuta, piccola donna! – รจ un levriero: โ€œDovrei forse fare di tutto per diventare un pechinese? No, sono un levriero io!โ€ Il suo segreto โ€“ l’arcano che la spinge nel piรน alto dei cieli โ€“ รจ tutto lรฌ: essere se stessi, senza la vergogna del giudizio altrui. Nessuno si accorge di lei. Magari, vedendola con il suo fazzoletto nero ad avvolgerle la testa, qualcuno le avrร  riservato un qualche dispetto, una mezza battutina, un ghigno di commiserazione. Il che, badate, non รจ che servisse: giร  la vedovanza era un pesuccio non indifferente da gestire sotto gli occhi di tutti. Alla mercรจ di tutti. La gente, perรฒ, รจ cattiva.

Piรน che cattiva, la gente ha fretta: di incasellarti dentro un clichรจ, di avere sotto controllo la tua situazione, di farti i conti in tasca. Non ha tempo per entrare dentro casa, sedersi, ascoltare la tua storiaccia. โ€œSembra a me, sai. Non le ho chiesto, ma da quello che vedo mi pare proprio di non sbagliarmiโ€ si dice quando si vuol darsi la ragione senza l’avvallo della realtร . Eppure la vita insegna che niente รจ come sembra: ยซVenuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldoยป.

Niente รจ come sembra, anche se il sembra (per i frettolosi) alcune volte รจ bellissimo. Cristo, invece, ha l’impazienza di scendere sempre alla stazione successiva, quella della sostanza: ยซQuesta vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altriยป. I conti, comunque, non tornano: valgono, forse, piรน due monete di un pezzo da cinquanta, cento e piรน, magari messi ben in mostra prima che vadano a cadere nella cesta? โ€œSi puรฒ sapere da te, Cristoddio, il nome della prof che t’ha insegnato economia?โ€

Non รจ questione di matematica, ma di grammatica, quella elementare fatta di aggettivi e sfumature. โ€œTantoโ€ รจ un aggettivo indefinito, indica una quantitร  che puรฒ variare da poco a troppo. Il suo indice di quantitร  รจ indeterminato: ยซTutti infatti hanno gettato parte del loro superfluoยป. โ€œTuttoโ€, invece, รจ un aggettivo dal valore collettivo, indica una quantitร  intera. Tutto รจ il tutto, mai solo una parte, seppur la piรน grande: ยซLei, invece, nella sua miseria vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereยป (cfr Mc 12,38-44).

Mi piace pensare che almeno Cristo si accorga che, anche solo una volta in vita, amare possa essere un atto di generositร , non un bisogno da esaudire. Insomma c’รจ chi mangia le banane e chi, invece, fermandosi alle apparenze praticamente vive mangiando le bucce. Sta di fatto che le persone veramente generose non sono quelle che danno molto ma che danno tutto, un qualcosa a cui ci tengono.

Cristoddio, vedendola, impazzisce al punto tale da metterle addosso una lente d’ingradimento: che tutti la vedano, che tutti vedano dov’รจ nascosto il Regno, che il mondo s’accorga che i lavori sono giร  in corso d’opera. Saranno infinitesimali, indifesi, fragili: ma ci sono, ed รจ questo ciรฒ che conta. Che serve, d’altronde, essere belli con il trucco di un’App se poi servirร  un’audioguida per riconoscere chi siamo?

Commento a cura di don Marco Pozza
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