don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 29 Gennaio 2023

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Eโ€™ partito da poco il Maestro cresciuto nella carpenteria di Nazareth: eppure, a sentire da come parla, pare giร  abbia vissuto altre vite prima di questa.ย ยซBeatiยปย รจ la prima parola con la quale decide di arringare le folle che iniziano ad andargli appresso. Cosรฌ parlando, giร  annuncia di che pasta รจ fatta la sua missione, per quale ragione รจ venuto al mondo, di cosa si (pre)occuperร  negli anni a venire: รจ della felicitร  che Gli interessa parlare. Pur muovendo i primi passi, da qualche parte ha giร  respirato lโ€™aria che tira: non cโ€™รจ niente di piรน facile da sorvegliare di un infelice e non cโ€™รจ nulla di piรน incontrollabile dโ€™una persona felice.

Per questo, appena gli fu dato ascolto, parve chiaro a chi gli dava retta la ragione per cui ogni societร  tenta di tenere basso il livello di felicitร : per governare meglio i cuori, pare ovvio. Poi, una mattina, sโ€™improvvisa Lui: semi-sconosciuto, figlio di una terra sconsiderata, allenatosi a predicare tra casa e bottega. Arriva eย pum!, spara la sua prima cartuccia: โ€œNon ci potrร  essere felicitร , amici miei โ€“ sembra quasi sentirlo parlare su quellโ€™altura che si affaccia sul mare di Galilea โ€“ se le cose in cui crediamo saranno diverse da quelle che noi facciamoโ€. Detto e fatto. Dโ€™ora innanzi tutto il suo furore profetico andrร  indirizzato giusto a questa causa: non tanto che gli uomini siano felici, quanto che gli uomini desiderino diventare felici. Al suo seguito, non ci potrร  mai essere felicitร  senza libertร .

Anche la libertร  di chi sogna di rimanere infelice, nonostante tutto.

Per nove volte la lingua batte dove il dente duole: ยซBeati!ยป Chi? I poveri in spirito, quelli che hanno le lacrime, i miti, gli affamati e gli assetati di giustizia, quelli dal cuore puro, chi si spezza la schiena per la fare la pace, chi viene ingiustamente malmenato dalla giustizia. La sua gioia, strada facendo, sarร  quella dโ€™incrociare degli uomini e delle donne che, avvertendo la felicitร  ad un soffio da loro, inizieranno a riflettere tra sรฉ: โ€œQuasi quasi mollo tutto e divento feliceโ€. Quando ciรฒ accadrร , Cristo mostrerร  dโ€™essere andato a bersaglio: Lui, giร  dalle prime parole che pronuncia, sembra proprio essere di quelli che entrano nella tua vita per farti felice, non di quelli che entrano nella tua vita per farti cambiare idea della felicitร . E in quanto a felicitร , dice cose cosรฌ piccole e diafane dโ€™apparire persino ingenue: โ€œLasciate che sia Dio a riempire i vostri cuori!โ€ Cose cosรฌ, di questo tipo. E, cosรฌ dicendo, mostra dโ€™andare giusto in controtendenza con gli altri leader dellโ€™epoca: quelli che predicavano la piena realizzazione di se stessi, anche a scapito dellโ€™intera umanitร . Perchรจ โ€“ comโ€™รจ difficile dargli contro โ€“ sovente cerchiamo la felicitร  nei posti sbagliati, abbiamo riposto la speranza su persone sbagliate. O che, tuttโ€™al piรน, non sono state poi in grado di soddisfare la mostra sete. Di mantenere le promesse fatte.

Invece di lavorare inย orizzontaleย Cristo decide che il suo lavoro sarร  tutto inย verticale: non ci sarร  felicitร  se lโ€™uomo non terrร  gli occhi rivolti verso le altezze. Leย beatitudiniย sono la sua magna charta, il suo manifesto programmatico: il suo regno, per come se lโ€™รจ immaginato, sarร  popolato diย hombre vertical: non solo gente dalla schiena diritta (il che sarebbe giร  tanto a guardare come fila storto il mondo), ma gente capace di sollevare il loro sguardo in verticale, verso il cielo. Il giorno in cui insegnรฒ alle folle il modo per diventare felici, perรฒ, firmรฒ anche la sua sentenza di morte: รจ vero che tutti vogliono diventare tali ma rimane il fatto che i modi che Lui indica resteranno diametralmente opposti a quelli che il mondo sarร  disposto ad accettare. Cristo pronunciรฒ il suo discorso sulla felicitร  in maniera cosรฌ divina che nessuno potrร  dire: โ€œIo scelgo la terza beatitudine: รจ quella mia. A me, invece, piace la settima!โ€ Ci potrร  essere una sensibilitร  piรน spiccata per qualcuna, ma la beatitudine รจ una sola: Dio. Per questo funziona il โ€œtutto o nienteโ€: il sogno di Dio รจ un tuttโ€™uno, non si potrร  nรฉ capire nรฉ acciuffare se lo si prenderร  a spizzichi. Sono parole, queste, che reggono sulle spalle venti secoli di fascino e di martirio. Parole sulle quali ancora non รจ tramontato il sole.

Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte