don Marco Pozza โ€“ Commento al Vangelo di domenica 20 Giugno 2021

858

Ancora a pensare che Dio ci voglia morti

Chiedete tutto alla Chiesa, chiedetele di tutto, ma non chiedetele di cambiare: la prospettiva, una strada, le traiettorie. Eโ€™ troppo grande il panico dโ€™abbandonare il certo a scapito dellโ€™incerto, di tradire la sicurezza della schiavitรน per abbracciare il rischio della libertร . Cristo, quandโ€™era quaggiรน, glielโ€™avrร  pur detto a quel pugno di pescatori che si sentivano tali solo navigando sulla stessa sponda, battendo i remi sulla piscina davanti casa: โ€œQuando non ci sarรฒ piรน io โ€“ mโ€™immagino lโ€™accento galileo del Rabbรฌ โ€“ tenete a mente che il piรน grande spreco rimarrร  la differenza tra ciรฒ che siete e ciรฒ che potreste diventare.

Se solo vi fidaste!โ€ Lo disse, e dicendolo mostrรฒ di conoscere a menadito quel guazzabuglio chโ€™รจ il cuore umano: se non cambiamo, non cresciamo. Se non cresciamo, poi, non stiamo vivendo per davvero! Avanti, dunque: ยซPassiamo allโ€™altra rivaยป suggerรฌ Cristo agli amici pescatori. Eโ€™ il suo modo per insegnare loro che la sufficienza di accontentarsi di ciรฒ che si รจ conquistato li porterร  da A verso B โ€“ come dimostrerร  secoli dopo il fisico Albert Einstein -, mentre lโ€™immaginazione li porterร  dappertutto, ovunque. Allโ€™altra riva, per lโ€™appunto: un modo nuovo, il modo di Cristo, dโ€™immaginarsi lโ€™uomo, la storia. La (sua) Chiesa.

Fare un passo nuovo, perรฒ, spingersi verso unโ€™altra riva, cambiare lโ€™indirizzo civico, pronunciare una parola diversa รจ ciรฒ che la gente teme di piรน: perchรจ, a conti fatti, abbandonare la comoditร  per il rischio, la sicurezza per la precarietร , il posto fisso per un lavoro artigiano? โ€œE se capitasse ciรฒ che siamo certi capiterร  a chi abbandona la vecchia per la nuova?โ€ avrร  borbottato il capociurma Pietro a quellโ€™invito per toccare la riva opposta. โ€œCapitasse โ€“ si sarร  sentito rinfacciare, alla sua maniera bonaria, da Cristo โ€“ ci sono pure io con voi, non siete soli!โ€ Nemmeno il tempo di dirlo, eccoli i cavalloni alzarsi altissimi verso il Cielo: ยซCi fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era pienaยป.

 La tempesta รจ lโ€™avversaria numero uno della barca, lโ€™allerta massima del pescatore: non per questo, perรฒ, si costruiranno barche per lasciarle nei moli, ad addormentarsi dentro un porto qualunque. I cavalloni sโ€™alzano, la paura ringhia nei loro cuori, il cuore batte gagliardo addosso a Cristo. Che, raddoppio di tempesta, dorme: ยซCristo se ne stava a poppa, sul cuscino, dormivaยป. โ€œChe grande menefreghista รจ il vostro Dio, il Dio cristianoโ€ bofonchiรฒ il lurido Maiale di Lucifero a Pietro e alla sua cooperativa di soci. Dio-negligente, oppure Iddio dโ€™altissima premura: la poppa, quando la nave รจ in fase dโ€™affondamento, รจ la prima parte della barca ad inabissarsi. Cristo, dunque, il primo tra le vittime dellโ€™eventuale naufragare della barchetta da pesca. La paura acceca, fa bestemmiare, rinfaccia a Cristo lโ€™accusa di procurata morte: ยซNon tโ€™importa che noi moriamo?ยป Glielo dice Pietro, prestanome degli altri cuori in allerta. In mare.

Lo chiamano, forse lo strattonano pure: Lui si desta. Si era addormentato per questo, forse? Ci sta: per vedere, nella tempesta, cosโ€™avrebbero fatto, come avrebbero reagito, a quale divinitร  si sarebbero affidati. Si alza il Comandante e ยซil vento e il mare gli obbedisconoยป. Glโ€™importa eccome se la barca affonda, se lโ€™uomo annega nella morte. La premura, perรฒ, non glโ€™impedisce dโ€™insegnare loro a navigare su mari agitati, ad attraversare cuori in tempesta, a carezzare lโ€™onda improvvisa. โ€œVieni qui, Pietro โ€“ mโ€™immagino la scena appena approdati a riva -. Il fatto รจ che tu vorresti che ti risparmiassi le tempeste, io invece ti voglio insegnare lโ€™amore dentro le tempeste. Capisci, adesso, perchรจ tโ€™ho spinto dallโ€™altra parte, quella che non era la tua parte? Che, tโ€™avviso e tโ€™anticipo: non sarร  mai la tua parteโ€.

Temo dโ€™indovinare il volto di Pietro: per discendenza porto i medesimi lineamenti nelle fasi di burrasca: โ€œDiommio, ma perchรจ sempre e soltanto su mari agitati mi porti a navigare? Un poโ€™ di tranquillitร , mai?โ€ Eโ€™ questo il Dio menefreghista, il guerrafondaio, quello geloso della felicitร  degli amici? Io e Pietro siamo perpetue vittime della disperazione urticante di Satร n, non vogliamo apacitarci del fatto serio dellโ€™amore: โ€œVi porto lร  โ€“ ci bisbiglia Cristoddio โ€“ perchรจ lร  in mezzo i vostri nemici non sanno nuotareโ€.

E noi, nelle tempeste, ancora convinti che Dio ci voglia morti.

Commento a cura di don Marco Pozza
(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)
Sito Web | Licenza: Creative Commons