don Marco Pozza โ€“ Commento al Vangelo di domenica 14 Marzo 2021

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Chiaroscuri sui pipistrelli

Lโ€™amore devโ€™essere sfrenato perchรจ risulti credibile: ยซDio, infatti, ha tanto amato il mondoยป. Quellโ€™avverbio dโ€™alta quantitร  โ€“ tanto โ€“ รจ unโ€™avvisaglia per il pipistrello: ยซChiunque infatti fa il male, odia la luce, non viene alla luce perchรจ le sue opere non vengano riprovateยป. Comunque appaia, non รจ nella natura del Cristo amare a metร  la sua gente: i suoi affetti, lโ€™amor suo che muove il sole e le placide stelle, รจ sempre, solo in maniera eccessiva. Tanto! Tantโ€™รจ che, Vangelo alla mano, lโ€™esagerazione si addice in amore. Tutta lโ€™arte, anche quella dโ€™amare, nasce sempre dallโ€™eccesso: grandi terrori, grandi abbandoni, grandi instabilitร . Eccessi che allโ€™arte riesce ogni volta di riequilibrare. Satร n, che รจ storpio e pure gobbo in fatto di cuore, sostiene che sia โ€œuna regola delle buone maniere quella di evitare le esagerazioniโ€. Cristo, al contrario, dissente. Sapendo, perรฒ, che รจ necessario un certo stile nel praticare lโ€™arte dellโ€™esagerazione, per non apparir e strafottenti, pure mezzi truffatori. โ€œLa veritร  va esagerata perchรจ risulti credibileโ€ ammaestrรฒ i suoi discepoli: ยซ(Tanto amato) da dare il suo Figlio unigenito perchรจ chiunque crede in lui non vada perdutoยป. In croce segnรฒ, fiato sul collo e chiodi tra le mani, la misura dellโ€™amore. Esagerรฒ. Cristo esagerato, ora pro nobis.

Prima, perรฒ, illuminรฒ il mondo a modo suo. A Betlemme ยซnel fetore delle tenebre, scendiamo lโ€™inferno, senza orroreยป scriverebbe il maledetto Baudelaire. Vedendo tutto-buio, Cristo accese la luce, pensando di accendere i cuori: ยซLa luce รจ venuta nel mondoยป. La luce, allโ€™inizio, fu la prima creazione di Dio: E luce fu! Eโ€™ stata anche la prima apparizione di Cristo, quando mise piede nella nostra casa. In casa, appunto: la prima qualitร  di una casa, anche la piรน importante, รจ la luce: โ€œQuanta luce fa entrare?โ€ Lo stesso vale anche con le persone. Somigliano alle vetrate di casa mia, quella che mamma rende cosรฌ splendenti da far sรฌ che gli uccelli sโ€™ammazzino addosso, non vedendole: quando cโ€™รจ il sole scintillano e brillano, ma quando scende lโ€™oscuritร  dimostrano la loro bellezza solo se dentro cโ€™รจ una luce accesa. Lโ€™assicura Cristo, lo seguono a ruota i poeti: ยซIl vero amore รจ come una finestra illuminata in una notte buia โ€“ รจ di Giuseppe Ungaretti -.

Il vero amore รจ una quiete accesaยป. Il fatto, perรฒ, sorprese anche un inguaribile ottimista come Cristo: si accorse, lo confidรฒ a Nicodemo, che ยซgli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรจ le loro opere erano malvagieยป. Cioรจ, in parole povere, hanno rifiutato chi era venuto ad accendere la luce perchรจ, dentro casa, avevano affari loschi da nascondere nellโ€™oscuritร . Dโ€™allora, vedere la luce รจ provare spavento di ciรฒ che andrร  ad illuminare. Eโ€™ la legge del pipistrelli: chi arranca da sempre nelle tenebre della propria cattiveria, diventa intollerante alla luce altrui. E, cosa assai curiosa, cercherร  inutilmente di spegnerla. Inutilmente: resterร  per sempre allergico alla luce maiuscola. A Dio.

Che, perรฒ, mai obbligherร  alla luce. Il sole illumina la notte piรน buia, ma a convertirla in luce non ci pensa mai: ยซDio ha messo nel mondo abbastanza luce per chi vuol credere, ma ha anche lasciato abbastanza ombre per chi non vuol credereยป scrive quel mezzo-santo di Pascal. Non-solo-ombra, comunque: ยซChi fa la veritร  viene verso la luce, perchรจ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป (cfr Gv 3,14-21). Dโ€™allora, tutto come allora: luce contro tenebre, il bene a pugni col male, vizio sfida virtรน. Le tenebre che, gobbe, tenteranno sempre di spegnere la luce; e la luce che, dritta, cercherร  sempre di scacciar le tenebre. Cristo, elettricista senza paga, non teme lโ€™ombra, ottimista comโ€™รจ: โ€œSignifica che lรฌ vicino, da qualche parte, cโ€™รจ una luce che illuminaโ€ conforta Nicodemo.

Non รจ poco vedere una crepa nel muro: รจ da lรฌ che entra la luce. Che, a seconda della materia da illuminare, potrร  esser gentile, defunta, nebbiosa, chiara, sensuale, irriverente, velenosa, lusinghiera. Essere chiari รจ distribuire equamente luce e ombra. Circa il resto chi non riesce a fare luce รจ pregato di non fare ombra.

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Commento a cura di don Marco Pozza
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