L’intera esistenza umana è costellata di riti. Ma in quale modo i riti della vita quotidiana contaminano i riti religiosi? Se, come sembra, viviamo in un’epoca di riti tristi, quale sarà il destino della liturgia? A queste e altre domande risposte Manuel Belli nel suo libro “L’epoca dei riti tristi”.
La qualità generale di vita di una famiglia non è separabile dai riti con cui si vivono i pasti, la casa e il suo ménage, il tempo libero, le vacanze. E, così, quando partecipo ai riti religiosi in chiesa sono lo stesso che guarda YouTube, che viaggia con Ryanair, che ha conosciuto il partner su Tinder, che scarica musica e la ascolta con le cuffiette mentre cammina, che alla vigilia di Ognissanti vede comparire teschi e zucche nei negozi.
Ora, la domanda è: i riti “fuori dalla chiesa” contaminano in qualche modo i riti “dentro la chiesa”? Tra i riti religiosi e gli altri riti esiste un tale divario nella densità di significato e nell’intensità di gioia da impedire l’osmosi? Belli vorrebbe sondare queste interazioni cruciali. Se viviamo in un’epoca di riti tristi, infatti, quale sarà il destino della liturgia?
Qui puoi leggere tutti i commenti al Vangelo di don Manuel.
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