Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per lunedรฌ 7ottobre 2024.
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Buona settimana a tutti. Ci mettiamo in ascolto del Vangelo che la liturgia ci regala lunedรฌ 7 di ottobre.
Dal Vangelo secondo Luca.
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In quel tempo, un dottore della legge si alzรฒ per metterlo alla prova e chiese: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesรน gli disse: “Che cosa sta scritto nella legge? Come leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso”. Gli disse: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesรน: “E chi รจ il mio prossimo?”.
Gesรน riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella strada e, quando lo vide, passรฒ oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passรฒ oltre. Invece, un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciรฒ le ferite versandovi olio e vino, poi lo caricรฒ sulla sua cavalcatura, lo portรฒ in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente tirรฒ fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: ‘Abbi cura di lui, ciรฒ che spenderai in piรน te lo pagherรฒ al mio ritorno’. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che รจ caduto nelle mani dei briganti?”. Quello rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesรน gli disse: “Va’ e anche tu fa’ cosรฌ”.
Sempre interessante la premessa: questo dottore della legge, che interroga Gesรน, lo fa per metterlo alla prova. Non รจ uno sguardo sincero, onesto, desideroso di apprendere da Gesรน. Il suo desiderio รจ quello di vedere se riesce, per caso, a cogliere Gesรน in fallo. C’รจ una cosa interessante: questa domanda “Cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” e Gesรน gli dice “Cosa sta scritto nella legge?”. E lui gli dice: “Amerai il tuo prossimo e amerai Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima”. Non l’abbiamo giร sentita questa cosa? Eh beh, sรฌ, se ci pensiamo. Questa รจ la risposta che Gesรน dร a quel fariseo che lo interroga in altre parti del Vangelo: “Qual รจ il primo dei comandamenti?”. E la domanda di questo dottore della legge รจ la domanda del giovane ricco. Insomma, questo dottore della legge apparentemente pone la domanda giusta e dร anche la risposta giusta. Cioรจ, da solo รจ capace di dare quella risposta che Gesรน ha dato a quel fariseo che gli aveva domandato: “Qual รจ il primo dei comandamenti?”.
Ve lo ricordate? E Gesรน dice: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente e il tuo prossimo come te stesso”. Risposta perfetta, che questo dottore della legge dร . Sulla teoria, questo dottore della legge รจ fortissimo. Perรฒ c’รจ una cosa, no, che ci fa pensare, almeno che mi fa molto pensare. Questo poi dice, volendosi giustificare: “E chi รจ il mio prossimo?”. Interessante, no? Questo รจ uno che con i suoi pensieri va a mille, quindi sa la risposta giusta, ha studiato la risposta giusta che dร Gesรน, perรฒ cerca ancora di rivoltare la questione, di dire: “Ma allora chi รจ il mio prossimo?”. Guardate che si puรฒ stare al mondo cosรฌ, eh, continuamente prendendo, rivoltando, dubitando di tutto, dubitando di tutto il dubitabile, dubitando di tutte le certezze di questa terra.
Noi con la nostra testa possiamo dubitare sempre di tutto, di qualsiasi cosa, ci mancherebbe. Posso anche dubitare di essere vivo, Cartesio lo insegna. “Guarda che tu potresti essere ingannato da un demone che, nella tua testa, ti fa credere che tu stai vedendo tutte le cose, ma non รจ vero”. Di tutto possiamo dubitare. Questo maestro della legge sta lรฌ, in modo molto cavilloso: “Ah ok, tu dici che i due comandamenti sono questi. E allora, chi sarebbe il mio prossimo?”. Tra l’altro, questa era una diatriba molto presente al tempo di Gesรน, perchรฉ si discuteva: ma un ebreo deve fare del bene a un non ebreo? Deve fare del bene a un romano, che รจ uno che ci sta occupando, che ci sta usurpando? Chi รจ il mio prossimo?
Noi, con le nostre domande, possiamo disintegrare la caritร . Con le nostre domande possiamo disintegrare la caritร . Tutto il piรน grande male che possiamo fare lo possiamo fare cavillando, trovando una giustificazione. Mi ricordo che le SS, cosa che mi impressiona sempre, avevano scritto “Dio รจ con noi” sulla loro cintura. Se te ragioni, rigiri il problema, lo rigiri, poni un interrogativo, puoi sempre astenerti dall’amare. Puoi giustificarti e dispensarti dall’amare, e arrivare addirittura a volere il male dell’altro, ma teologicamente giustificato. Lo possiamo fare con la nostra testa.
Gesรน fa una cosa bellissima, no? A questo che si mette a cavillare, a cercare il punto per provare a ingannare Gesรน, Gesรน racconta una storia. “E chi รจ il tuo prossimo?”. ร inutile che stiamo qua a fare le teorie: ce n’รจ uno che sta male e, scendendo da Gerusalemme a Gerico, incappa nei briganti e uno si prende cura di lui. Chi รจ stato il prossimo? E anche questo fariseo รจ disarmato. Ciรฒ che ci disarma รจ la storia, ciรฒ che ci disarma รจ la concretezza della nostra carne.
Quante volte, no, giriamo attorno ai problemi, facciamo mille cose, poi la soluzione รจ lรฌ davanti a noi, ed รจ la vita, รจ la vita vissuta. Facciamo settemila teorie sulla caritร , eh ma, guardati attorno, attorno a te c’รจ chi ha bisogno della tua caritร . Facciamo tremila teorie sulla riforma della Chiesa, eh ma, guardati attorno, che c’รจ lรฌ il luogo dove tu puoi agire per provare a rendere la Chiesa un po’ piรน simile a Gesรน. Gesรน racconta una storia a questo che, invece, vorrebbe una teoria e parla di un uomo che si prende cura di un altro. E cosรฌ Gesรน, no, tante volte disinnesca tutti i nostri castelli mentali.
C’รจ un’ultima cosa che vorrei dire: un sacerdote, un levita, non si fermano ad aiutare quest’uomo. Un Samaritano, cioรจ uno straniero. Sรฌ, ai tempi di Gesรน, chi leggeva questo racconto subito gli veniva in mente una cosa: “Beh, questo รจ mezzo morto, รจ tutto insanguinato, fa bene il sacerdote e il levita a non toccarlo perchรฉ non avrebbero potuto fare il loro servizio al Tempio. Il contatto col sangue rendeva impuro”. E questi stanno scendendo da Gerusalemme a Gerico, rischiavano di rimanere impuri. A dire il vero, stanno scendendo da Gerusalemme a Gerico, perรฒ non sappiamo in che direzione andassero, quindi prendiamola nel massimo delle ipotesi giustificate: “Posso fermarmi con questo qua? Io devo fare cose importanti, devo andare al Tempio a fare i sacrifici. Eh, se mi fermo qua divento impuro, come si fa?”. E vanno oltre.
Vedete? Ancora una volta la teoria che ti fa disinnescare il problema: “Eh no, aspetta, il culto al Tempio รจ piรน importante di una forma di caritร , dunque, vabbรจ, questo รจ sacrificabile di fronte alla nobiltร del culto del Tempio”. Ancora una volta tu puoi usare le leggi, le norme, le teologie per giustificarti dall’amare. E invece, questo Samaritano si ferma e fa quello che c’รจ da fare, disinnesca il problema andando incontro alla carne sofferente di quest’uomo che รจ lungo la strada, moribondo.
E Gesรน fa cosรฌ con noi: non ci manda un libro, non ci manda una teoria, ma Lui viene a incontrare la nostra veritร umana, la nostra carne umana, e cosรฌ ci salva. Allora chiediamo proprio al Signore che la giornata di oggi, questa settimana, in generale la nostra vita, non sia all’insegna dei cavilli, dove con l’intelligenza provo a giustificare la mia mancanza, ma che sia davvero una settimana, una giornata, segnata dalla carne della caritร , dall’incontro vero con chi soffre.
Vi pongo una domanda alla fine di questo video: quanti poveri conosci per nome e cognome? Attenzione, non per IBAN. Quanti IBAN ho fatto, ma per nome e cognome? Perchรฉ se la povertร รจ sempre una teoria, non รจ mai un incontro. E allora facciamo i convegni sulla caritร , ma la caritร non si fa nei convegni, si fa incontrando la sofferenza dell’uomo. Come Gesรน, che non ci ha rivelato Dio mandandoci una lettera a distanza di sicurezza, ma รจ entrato nella nostra carne umana. Quanti poveri conosci? Questa รจ una domanda interessante. Mi ricordo che la prima volta che me l’ha fatta una suora, in un momento di ritiro, mi aveva veramente spiazzato. Io, quanti poveri conosco per nome e cognome, per storia? Sรฌ, un po’ di IBAN, qualche donazione, ma per nome e cognome, eh? Lasciamoci provocare, no, da questa storia. Quanti poveri riconosco? ร una teoria l’amore oppure, per me, รจ carne?
Buon lunedรฌ e buona settimana a tutti.
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