don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 7 Dicembre 2021

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1) ENTRO IN PREGHIERA

Trovo la pace. Penso che mi sto mettendo alla presenza del Signore. Chiedo ciò che mi serve oggi per la mia vita spirituale. Invoco lo Spirito Santo con la preghiera:

Dio nostro,
Padre della luce,
tu hai inviato nel mondo la tua Parola
attraverso la legge, i profeti e i salmi,
e negli ultimi tempi
hai voluto che lo stesso tuo Figlio,
Parola eterna presso di te,
facesse conoscere a noi te, unico vero Dio:
manda ora su di noi lo Spirito Santo,
affinché ci dia un cuore capace di ascolto,
tolga il velo ai nostri occhi
e ci conduca a tutta la verità.
Te lo chiediamo per Cristo,
il Signore nostro benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
_ (Bose)_

Cerco la pace, mi concentro sul fatto che sto per incontrare il Signore, chiedo perdono dei miei peccati e mi dispongo a perdonare di cuore il male subito. Chiedo al Signore una grazia che sento particolarmente importante per la mia vita spirituale.

2) LEGGO IL TESTO

Leggo il brano con calma, lo rileggo. Mi soffermo su ciò che più mi colpisce. Ripeto la frase o l’espressione che sembra parlare oggi a me. Cerco di immaginare la scena, e immagino me stesso nella scena. Ascolto ciò che provo, le consolazioni che nascono e le desolazioni.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

3) COSA DICE IL TESTO

Cosa mi pare… mi pare male! No, non si fa questa cosa, non è moralmente accettabile abbandonare 99 pecore e metterle in pericolo per andare a cercare quella perduta. Sembra una scelta non condivisibile sotto ogni aspetto. E’ un pericolo economico, è un danno etico.
C’è solo un modo perché questo testo possa risultarci accettabile: sentirsi nei panni di quell’unica pecora che viene raggiunta dall’amorosa ricerca del pastore. Se le cose stanno così… bhe cambia tutto! Se sei tu quella pecorella raggiunta da una grazia traboccante, assolutamente sproporzionata, eccessiva, allora non può che essere fonte di gioia ciò che accade.

Ma ad ogni buon conto, chi c’è nel recinto? Forse spesso, non ce lo diciamo, ma nel cuore ci sentiamo le pecorelle nel recinto, quelli bravi, quelli che fanno il cammino di avvento, quelli che possono avanzare dei crediti di fronte a Gesù. Ma in realtà nel recinto, non c’è proprio nessuno. Siamo tutti un popolo di salvati. Pensarsi tra le 99 ti rende prima o poi un risentito, uno che pensa di poter rivendicare pretese. Non sarà mai abbastanza quello che ricevi da Gesù, dalla Chiesa, dagli altri. Il papa sarà il primo che sbaglia, il tuo vescovo il secondo, il parroco non ti capisce, la parrocchia non fa abbastanza, i genitori dei ragazzi che hai a catechismo sciupano tutto il tuo prezioso lavoro. Vedi: ecco all’opera la logica dei 99. Ma se davvero ti sei sentito oggetto della misericordia del Signore, sai casomai che è venuto a prenderti prima di un altro, e dal tuo cuore non potrà che uscire compassione, e non risentimento.

4) COSA MI DICE IL TESTO?

Cerco di applicare alla mia vita quanto letto e meditato. Posso farmi aiutare dalle domande che seguono, oppure da altre che sono sorte durante la preghiera:
1) Da cosa è fatto oggi io mio peccato da cui ho bisogno di essere salvato? Dove il Signore oggi deve venirmi a prendere?
2) Che immagine di Chiesa porto nel cuore? La Chiesa scuola dove c’è tutta la verità e fuori tutta la menzogna, la Chiesa tribunale dove c’è tutta la giustizia divina e fuori tutti i mali, la Chiesa dei perfetti dove tutti agiscono bene e fuori c’è tutto il marciume, o la Chiesa ospedale da campo, dove ci sono pecorelle smarrite e ritrovate dalla grazia di Cristo?

5) COLLOQUIO

Termino rivolgendomi al Signore, esprimendo quello che più mi sta a cuore, parlando con lui da amico a amico, da figlio a Padre.


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