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don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 6 Ottobre 2024

Domenica 6 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,2-16

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Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per venerdì 4 ottobre 2024.

Buona domenica a tutti. Ascoltiamo il Vangelo che la liturgia ci regala in questa 27ª Domenica del Tempo Ordinario. Dal Vangelo secondo Marco:

“In quel tempo alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: ‘Che cosa vi ha ordinato Mosè?’ Dissero: ‘Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiare.’ Gesù disse loro: ‘Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma, ma dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.’

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A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo. E disse loro: ‘Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei. E se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio.’

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, si indignò e disse loro: ‘Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso.’ E prendendoli tra le braccia, li benediceva imponendo le mani su di loro.”

È un testo che sembra quasi sconnesso tra una prima e una seconda parte. Nella prima si parla del rapporto tra l’uomo e la donna, mentre nella seconda emerge la figura del bambino. Però vorrei suggerire una lettura di questo testo, dove forse le due parti sono intimamente connesse.

Proviamo: a Gesù viene chiesto di prendere posizione su una questione teologica. Effettivamente, nell’Antico Testamento è permesso il ripudio: l’uomo può lasciare sua moglie e sposarne un’altra, secondo la legge di Mosè. Però, al tempo di Gesù, le scuole di maestri e di rabbini discutevano. Esisteva una scuola che dava un’interpretazione molto larga delle possibilità di questa norma, quindi se un uomo vuole, più o meno in ogni condizione, può ripudiare la moglie e sposarne un’altra. Invece un’altra scuola rabbinica dava un’interpretazione molto più stretta. Allora, è vero che Mosè dà la possibilità di ripudiare, ma solo a certe condizioni, non quando l’uomo lo desidera. E queste sono le due scuole che discutevano interpretando questa indicazione di Mosè.

I farisei vanno da Gesù e gli dicono: “Prendi posizione, che cosa dici? È più giusto seguire la scuola che dice: sì, si può ripudiare più o meno quando si vuole, o invece quella che dice: calma, si può divorziare, ma solo in alcune e restrittive condizioni?”

Gesù fa una cosa meravigliosa. Non entra in questa diatriba, non partecipa alla discussione, ma fa un passo indietro e dice: “Ma qual è il progetto originario di Dio?” Usa proprio questa espressione: “Ma in principio…” Proviamo, prima di andare a vedere le procedure, a capire cosa sta nel cuore di Dio. Qual è quella bellezza che Dio scrive nella creazione?

E allora, Gesù ci ricorda che ciò che Dio ha scritto nella creazione è la bellezza di un amore totale, indissolubile, gratuito tra l’uomo e la donna. L’uomo e la donna Dio li ha fatti per amarsi di un amore totale e indissolubile, e questa cosa è meravigliosa! Guardate, viviamo tempi in cui dire “matrimonio” e “amore indissolubile” fa storcere il naso: troppo impegnativo, è la solita Chiesa che complica le cose.

Fermi tutti! Ma non è bello che due persone, un uomo e una donna, si amino per sempre e mettano al mondo dei figli? Io vorrei dire di sì! Oggi sembra quasi che dire questo sia troppo restrittivo, ma possiamo ancora affermare che un uomo e una donna che si amano per sempre, generando dei figli, è una cosa bellissima e fa parte di ciò che Dio ha voluto nella creazione.

Poi discutiamo sulle eccezioni, poi discutiamo su tutte le questioni e sui problemi. Possiamo discutere, ma prima Gesù ci chiede: facciamo un passo indietro e contempliamo la bellezza di ciò che Dio ha creato. Quando ti riempi il cuore della contemplazione di questa bellezza, allora Gesù ti dice cosa, secondo lui, è meglio fare. Se questo amore è come lo ha fatto Dio, nella sua indissolubilità, non è lecito il ripudio secondo Gesù.

È interessante, no? Gesù ci invita a fare un passo indietro. Prima della disciplina viene la meraviglia, prima della norma viene il dono. Il Dio di Gesù, prima di chiedere qualcosa, promette. Ed è solo in virtù della sua promessa che noi siamo in grado di provare a seguire la sua legge. È solo grazie al suo dono che possiamo restituire qualcosa. Se restiamo fermi solo alla disciplina, senza contemplare la promessa, non ce la facciamo: ci scoraggiamo.

C’è un’altra cosa che vorrei dire. Gesù è molto realista e dice: “Per la durezza del vostro cuore…” Gesù lo sa che il nostro cuore è duro. Dio ci ha fatti per un amore totale e indissolubile, ma non sempre siamo all’altezza. Viviamo in un mondo dove il maligno ha operato: questo è il peccato originale. Noi non nasciamo nel migliore dei mondi possibili, ma in un mondo già segnato dal male. La nostra vita è segnata dal male, da una storia in cui il male esiste, perverte la nostra libertà, e noi facciamo fatica ad amare con quell’amore totale e indissolubile. Il nostro cuore si stanca, si arrabbia, si abbatte, si delude.

È interessante che l’ultima parte del Vangelo di oggi parli di Dio che fa la prima promessa di darci un cuore di carne, togliendo il nostro cuore duro di pietra. Gesù dice: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite, a chi è come loro appartiene il regno di Dio.” Accogliete il regno di Dio come lo accoglierebbe un bambino. Accogli il dono di Cristo: la sua croce, la sua grazia, il suo Vangelo. Questo è capace di darti un cuore di carne. Lui è capace di renderti abile all’amore, amandoti per primo.

Io lo dico sempre agli sposi, quando faccio degli incontri di preparazione al matrimonio: tutte le volte che andate all’eucaristia vi state sposando da capo, e avete bisogno di andare spesso all’eucaristia e di confessarvi, perché abbiamo bisogno della grazia del Signore per poter restituire il suo amore. Noi non siamo Dio, siamo segnati dal male. Dio ci ha fatti per la bellezza di un amore totale, ma ci scontriamo con il nostro limite, col peccato, e facciamo fatica ad amare di quell’amore eterno per cui siamo stati creati. Ma Dio è capace di ridarci quella grazia che rende il nostro cuore di pietra un cuore di carne, capace di amare, se siamo disposti ad accogliere la sua grazia.

Insomma, è un bellissimo viaggio quello che ci fa fare il Vangelo di questa domenica, che ci invita a contemplare la meraviglia del fatto che Dio ci ha creati per amare, ma anche la meraviglia del fatto che Lui è capace di guarirci, di togliere il nostro cuore indurito e di darci un cuore di carne, con la sua grazia.

Grazie a tutti di cuore. Solo una piccola cosa: domenica prossima, 13 ottobre, qui da me, all’oratorio di Grone, in provincia di Bergamo, terrò un incontro aperto a chiunque. Poi ne faremo altri quattro durante l’anno. Ci troveremo alle 15:00, proporrò una catechesi, un momento di scambio in gruppi, una piccola pausa e la messa alle 18:00. Per chi vorrà, ci sarà la possibilità di fermarsi a cena. L’incontro è aperto a tutti. So che magari chi abita in Calabria farà fatica a venire, ma se siete in Lombardia o dintorni, siete i benvenuti.

Vi aspetto davvero di cuore. Non potrò trasmettere questo incontro in streaming, quindi vi prego di non chiedere nei commenti.

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