don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 6 Marzo 2022

1276

Come essere PICCOLI MOSTRI E NON SOFFRIRNE troppo

Link al video

Il male è sempre ricchissimo di buone ragioni. E c’è un modo con cui il male ci inganna: farci credere che alla fine quello che facciamo non c’entra niente con quello che siamo.Cioè, se hai l’amico che lavora in ospedale e ti fa saltare l’attesa per un appuntamento e se tu decidi di approfittarne, hai un nome: sei un disonesto.

E nessuno accetta di essere un disonesto:la tentazione è un lupo che si veste da agnello. «Ma no!!! Ma non sono un disonesto, suvvia! Ho accettato un aiutino. Eddai, cosa ho poi fatto di male!». Riusciamo ad accettare di fare una cosa sbagliata non riusciamo ad accettare di essere sbagliati. Riusciamo a fare anche le cose più crudeli quando riusciamo a fare un’operazione mentale: sto facendo una cosa crudele, ma questo non significa che io sia crudele. Lo stiamo vedendo sotto i nostri occhi: nemmeno Putin riesce a dire di esser un guerrafondaio, si tratta “solo di un’operazione militare”.

Quando nella nostra vita riusciamo a isolare ciò che facciamo da ciò che diventiamo con le nostre azioni è fatta! la tentazione ha vinto a man bassa! Il diavolo fa così con Gesù: gli propone delle azioni, le traveste per bene, sembrano addirittura sensate: se hai fame, perché non semplificarti la vita e mangiare? Se vuoi convertire gli uomini, perché non scegliere la via più semplice? Una la giustifica addirittura con la Bibbia!

Se sei Figlio di Dio nella Bibbia c’è scritto che Dio ti protegge, buttati dal tempio e dimostralo! Gesù non cade nella tentazione perché continuamente ha in mente chi è ha ben presente chi diventerebbe con le azioni proposte dal diavolo e sa invece chi vuole diventare. Se si semplificasse la vita mangiando, non sarebbe il Figlio di Dio solidale con gli uomini. Se scendesse a patti con il potere, non sarebbe il messia semplice e povero. Se si mettesse a mettere alla prova Dio, non ne sarebbe il Figlio amato.

Gesù vive ciò che è tra le sue azioni e la sua identità non c’è differenza: è il Figlio di Dio amato dal Padre e solidale con gli uomini e sa ciò che diventerebbe cedendo alle trame del maligno. Tu chi sei? No, non “chi credi di essere”? No, non “cosa pensano gli altri di te”? No, non “chi ti piacerebbe essere”? No, non “cosa vorresti che gli altri pensassero di te?” Tu chi sei? Si vede da ciò che fai ciò che tu sei.Gesù è mite, umile di cuore e amante di Dio. E le sue azioni rispecchiano ciò che è.

La vera tentazione è pensare che ciò che facciamo non c’entra con ciò che siamo. Iniziare a descriverci in base a ciò che facciamo davvero potrebbe farci un po’ male, ma forse diventa veramente una immersione di verità. E la verità su noi stessi è l’inizio della conversione.


Leggi altri commenti al Vangelo del giorno