don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 5 Dicembre 2021

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DIVINA IRONIA

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare,
mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea,
Erode tetràrca della Galilea,
e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide,
e Lisània tetràrca dell’Abilène,
sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa,
la parola di Dio venne su Giovanni,
figlio di Zaccarìa,
nel deserto.

C’è tutta l’ironia di Luca in questo testo.
Fa un elenco di tutti i potenti della terra
non risparmia Mons. ecc. em, rev. molto rev e tutti i titoli possibili immaginabili
però la parola di Dio non scende su nessuno di questi super titolati
Ma su Giovanni, che nessuno conosce
e nel deserto, dove nessuno abita.
Dio è così, una sorpresa continua!

Che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili
che fa esplodere il messaggio più grande della storia in ciò che sembra insignificante.
Dio cambia il mondo mediate una storia che inizia nel deserto,
si gioca per la maggior parte del tempo nella più sperduta cittadina della Galilea, Nazaret
e culmina su una croce.

Dio è così: non schiaccia l’uomo con il suo peso
ma attraversa tutta la vita nella sua ordinarietà
per raccontarci che tutto è prezioso ai suoi occhi.
Siamo chiamati ad andare nel deserto in questa seconda settimana di avvento
perché solo se rinunciamo a ciò che fa troppo rumore e a ciò che ingombra
possiamo creare uno spazio autentico di ascolto.
Se siamo troppo pieni, anche solo di noi stessi, non c’è possibilità di ascoltare.
Non è possibile la fede senza il deserto.

Nel deserto incontri i burroni della tua vita
ma anche la possibilità di colmarli,
nel deserto rivedi le strade storte che hai percorso
ma anche la possibilità di raddrizzarle
Davvero se ci liberiamo dagli ingombri
se abbiamo il coraggio di mettere da parte i nostri titoli
anche solo quelli che ci attribuiamo
e non siamo ingombrati da noi stessi,
potremo vedere la salvezza di Dio.

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