Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per il 24 novembre 2024.
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Buona domenica a tutti. E cosรฌ, anche quest’anno siamo arrivati alla fine dell’anno liturgico, all’ultima domenica dell’anno liturgico, celebrando la solennitร di Cristo Re.
Ci mettiamo in ascolto del Vangelo che anche oggi ci viene regalato dalla liturgia.
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Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pilato disse a Gesรน:
“Sei tu il re dei Giudei?”
Gesรน rispose:
“Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”
Pilato disse:
“Sono io forse giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?”
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Rispose Gesรน:
“Il mio regno non รจ di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei. Ma il mio regno non รจ di quaggiรน.”
Allora Pilato gli disse:
“Dunque tu sei re?”
Rispose Gesรน:
“Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo, per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร ascolta la mia voce.”
Se pensiamo a questo episodio tra Pilato e Gesรน, anche negli altri Evangelisti, notiamo una cosa subito: qui, nel Vangelo di Giovanni, il discorso รจ molto piรน lungo. Il dialogo tra Pilato e Gesรน รจ molto, molto articolato.
Teniamo presente che l’evangelista Giovanni scrive piรน o meno 50 anni dopo rispetto agli altri Evangelisti. Non solo ci racconta ciรฒ che si narrava delle storie di Gesรน, ma ci regala anche la contemplazione dei primi 50 anni di cristianesimo sugli episodi della vita di Gesรน.
I cristiani, per 50 anni, in preghiera, tornavano al processo a Gesรน. Potremmo dire allora che Pilato, qui, non รจ soltanto un personaggio storico, ma rappresenta anche la rilettura spirituale che ne ha fatto la comunitร delle origini.
Lo dico in modo molto semplice, se volete anche banale: siamo noi Pilato. Le difficoltร a credere di Pilato, le sue difficoltร a riconoscere Gesรน, sono quelle che i primi cristiani, riflettendo sul processo di Gesรน di fronte a Pilato, avevano riconosciuto come proprie. Per questo siamo, un po’, anche noi Pilato.
Mi soffermo su alcune espressioni di Pilato che possono mettere in luce alcune nostre ambiguitร nel modo di credere.
Parto con la prima espressione. Pilato dice:
“Sei tu il re dei Giudei?”
ร il capo d’accusa per cui hanno portato Gesรน davanti a lui. Gesรน gli risponde:
“Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”
Che domanda รจ questa? ร ovvio che Pilato non sa nulla di Gesรน; altri gli hanno parlato di lui. Eppure, questa domanda di Gesรน รจ interessantissima:
“Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?”
Parli perchรฉ hai avuto unโesperienza diretta o parli per sentito dire? Hai approfondito o ti sei fermato alla superficie? Non รจ una domanda banale.
Vedete, possiamo passare la vita a parlare di Gesรน, a dire qualcosa di lui, a conoscere qualcosa di lui. Ma il problema รจ: riusciamo a dire qualcosa che venga da noi stessi?
Tra poche settimane sarร Natale, e canteremo:
“A te che sei del mondo il Salvatore.”
Bene, “Salvatore” รจ uno dei modi in cui si parla di Gesรน. Ma io, nella mia vita, nella mia esperienza, so dire da cosa mi ha salvato Gesรน?
Questa รจ la questione decisiva. Non posso passare la vita a parlare di Gesรน per sentito dire. Devo arrivare, in alcuni momenti, a dire:
“Questa cosa mi รจ costata, ci ho lavorato sopra, รจ stata frutto della mia ricerca. Ma io posso parlarti di chi รจ Gesรน per me.”
Io l’ho incontrato Salvatore per me. Ho intrecciato la mia vita con la sua. ร fondamentale questo passaggio. Se passiamo la vita senza mai dire qualcosa che sia nostro su Gesรน, su dove lui ci ha incontrati, rischiamo di ripetere cose sentite e banali.
Anche l’altra frase di Pilato รจ interessante:
“Sono io forse giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?”
Pilato chiarisce: “No, รจ ovvio che altri mi hanno parlato di te.” Perรฒ si chiama fuori: “Io non c’entro con quella storia lรฌ.” Pilato dice: “Sono fuori e sono sopra. Io giudico.”
Ma il problema รจ questo: se noi, rispetto all’umanitร , ci poniamo “fuori” e “sopra”, cosa possiamo incontrare di Gesรน? Quel Gesรน che viene a salvare l’umanitร , se ci trova “fuori” e “sopra”, cosa puรฒ salvare di noi?
Se penso di essere migliore degli altri uomini, se credo che Gesรน debba salvare tutti ma non me, perchรฉ io “me la cavo meglio,” allora la nostra fede diventa un atto di antisolidarietร .
O mi riconosco dentro quest’umanitร spaccata che ha bisogno di salvezza, o Gesรน sarร un perfetto sconosciuto per la mia vita.
Ecco perchรฉ Pilato รจ un pezzo di noi stessi: perchรฉ siamo implicati nella sua ricerca di fede. Giovanni ci parla di Pilato, ma anche di noi, delle nostre fatiche a credere.
Che il Signore ci trovi solidali con gli uomini e capaci di dire qualcosa di significativo su di lui: una nostra domanda, una nostra risposta alla questione: “Chi รจ lui?”
Grazie per aver seguito questo momento. Auguro a tutti di cuore una buona domenica.
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