Gesรน si rivolge a quei Giudei che hanno creduto in lui: quando infatti Gesรน ha presentato se stesso come colui che fa sempre le cose che sono gradite a Dio, lโevangelista commenta che โa quelle parole molti credettero in luiโ. Ma la relazione si fa subito carica di tensione: a coloro che hanno creduto in lui, Gesรน racconta che la sua parola li farร liberi.
E qui si alzano subito le difese dei suoi interlocutori. Perchรฉ finchรฉ si parla di teologia, di dare opinioni su Gesรน, sono anche disposti a credergli. Ma quando si parla di loro stessi, tutto diventa piรน difficile. E il testo arriva a dei paradossi: per dimostrare che non hanno bisogno di nessuna liberazione sostengono di non essere mai stati schiavi di nessuno, il chรจ per il popolo ebraico, che nasce dalla liberazione dallโEgitto รจ palesemente falso. Poi prima sostengono di essere discendenza di Abramo, poi si appellano direttamente alla figliolanza divina. Sembrano scappare dalla questione, non vogliono lasciarsi definire da Gesรน.
Finchรจ si tratta di fare conversazione su Gesรน ci stanno, ma quando Gesรน mette in questione la loro identitร si irrigidiscono. Quando ci toccano la questione della libertร andiamo in affanno: chi vive forme serie di dipendenza spesso arriva a diventare un mentitore cronico e a negare lโevidenza. Ma tutti abbiamo quei tratti faticosi che facciamo fatica a riconoscere, talvolta a noi stessi. Ma solo quando inizi a prendere in mano quei pezzi di vita che chiedono liberazione, e li consegni al Signore, allora stai passando da una appartenenza religiosa alla fede.
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