ENTRO IN PREGHIERA
Trovo la pace. Penso che mi sto mettendo alla presenza del Signore. Chiedo ciò che mi serve oggi per la mia vita spirituale. Invoco lo Spirito Santo con la preghiera:
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore. Amen
Cerco la pace, mi concentro sul fatto che sto per incontrare il Signore, chiedo perdono dei miei peccati e mi dispongo a perdonare di cuore il male subito. Chiedo al Signore una grazia che sento particolarmente importante per la mia vita spirituale.
LEGGO IL TESTO
Leggo il brano con calma, lo rileggo. Mi soffermo su ciò che più mi colpisce. Ripeto la frase o l’espressione che sembra parlare oggi a me. Cerco di immaginare la scena, e immagino me stesso nella scena. Ascolto ciò che provo, le consolazioni che nascono e le desolazioni.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
COSA DICE IL TESTO
C’è un salmo che dice: «L’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono». Conserva una forte verità: nei giorni lieti, sereni, tranquilli della nostra vita c’è il rischio di non comprendere. Si vive ora dopo ora, attività dopo attività, senza grosse domande.
Ma arrivano i momenti nella vita in cui cade la pioggia, straripano i fiumi e soffiano i venti. Sono i momenti dove la fatica, il dolore, l’incomprensione vengono a bussare alla nostra porta. E in una vita non sono pochi i momenti dove qualche lacrima riga i nostri occhi.
Lì ti rendi conto che è urgente una sapienza del vivere, che hai bisogno di una bussola, che serve un orientamento. Il dolore ci mette alla prova, ma ci purifica, perché ci costringe a domandarci cosa regga davvero alla prova del nove della vita. Ti mostra come molte fondamenti che consideravi solide, non lo erano. Vale la pena fermarsi qualche istante sui momenti più faticosi per domandarci cosa abbiamo imparato, quale lezione ha portato con sé il dolore, cosa pensiamo che regga nella nostra vita alla prova del nove.
COSA MI DICE IL TESTO?
Cerco di applicare alla mia vita quanto letto e meditato. Posso farmi aiutare dalle domande che seguono, oppure da altre che sono sorte durante la preghiera
1) Quali sono le prove più importati che ho vissuto o sto vivendo nella mia vita? Cosa mi tiene in piedi?
2) Quali sono le perle che il dolore e le prove mi hanno insegnato e regalato?
COLLOQUIO
Termino rivolgendomi al Signore, esprimendo quello che più mi sta a cuore, parlando con lui da amico a amico, da figlio a Padre.
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