don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 14 Novembre 2021

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Forever?

Quando è morta mia nonna Maria, credo sia stato il primo grande incontro con il dolore avevo 16 anni ed ero legatissimo alla nonna. Mi ricordo come fosse ieri quando l’ho vista composta sul tavolo di casa. Pensavo che quel dolore non sarebbe mai passato. Poi passa: resta la ferita, la nostalgia, ma si va avanti. Mi ricordo la prima volta che mi sono innamorato nella mia vita: ero adolescente ed ero convinto che sarebbe stato per sempre, non riuscivo a pensare che sarebbe stato meno di “per sempre”.

Oggi sorrido: sono rimasto amico di questa persona ma mi accorgo che… non era per sempre. Mi ricordo anche una notte bellissima dove da adolescente con alcuni amici siamo andati in montagna e ci siamo sdraiati a vedere le stelle. E tutti pensavamo che saremmo stati amici per sempre, che nulla ci avrebbe mai separato. Con qualcuno siamo ancora buoni amici, altri non so più dove siano. Quando ci sembra di avvicinarci al mistero della vita non riusciamo a non pensare che sia per sempre.

Le vette di gioia, gli abissi di dolore, i progetti che ci entusiasmano ci sembra che abbiano senso solo se essi custodiscono un “per sempre”. Eppure ci accorgiamo che il “per sempre” non è di questi giorni. Tante cose vorremmo che fossero per sempre, ma non abbiamo potere di rendere eterno nulla. il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

Da una parte ci sono cose che vorremmo fossero per sempre Dall’altra ci accorgiamo che noi non siamo per sempre. A volte, quando muore una persona che ci è cara, ci consoliamo con le parole “vivrai per sempre nel mio cuore”. Hai mai pensato a quanto siano parole un po’ tragiche? Né io né te vivremo per sempre. E pensare che il tuo ricordo possa tenere in vita qualcuno è solo una magra consoloazione. Significa dire scusate se sarò un po’ brutale, ti porterò alla morte con me.

Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Io penso che sia uno dei principali motivi per cui sia interessante il “dossier Gesù”. Perché ha passato l’esistenza ad accendere l’umanità di speranza, ad amare senza misura. I suoi avversari gli hanno lanciato la sfida più radicale: “Nemmeno tu sei eterno, nemmeno il tuo amore, nemmeno la tua speranza”.

Lui è andato incontro alla morte con la fiducia che Dio è amore e Dio non lascia nemmeno un grammo d’amore nelle tombe della storia. Gesù affronta la morte come un nemico reale. ma già sconfitto. La cerchia dei suoi amici ha girato il mondo per dire che egli è vivo, che Dio lo ha risuscitato. Che il per sempre, grazie a lui, non è un’illusione.

La fede non è semplice, ma semplice è il suo annuncio: quella voglia di per sempre che hai nel cuore non è fonte di disperazione: le parole di Cristo non passeranno. E quel sepolcro vuoto a Gerusalemme è lo scandalo e la questione seria della storia: le parole di Cristo sono più forti del sole, della luna, delle potenze: è lì che il for ever, il per sempre, diventa possibilità.

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