Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per martedรฌ 12 novembre 2024.
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
A tutti un buon martedรฌ. Ascoltiamo il Vangelo di oggi.
Dal Vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesรน disse: ยซChi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirร piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti ai fianchi le vesti e servimi finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrร forse gratitudine verso quel servo perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti? Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”ยป.
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ร un testo che non รจ sempre facile digerire, soprattutto quando magari arrivi stanchissimo alla fine di una giornata e, certo, ti senti dire: “Beh, siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”. Ti viene da dire: “No, aspetta, calma… che siamo servi inutili? Abbiamo fatto quanto dovevamo fare? Abbiamo fatto un sacco di cose, ho lavorato un sacco! Non vi รจ dovuta nessuna gratitudine? Aspetta un attimo, no!”. Sono dei sentimenti umani che possono venire nel nostro cuore.
Perรฒ proviamo a leggere in profonditร questo testo che il Signore ci regala. E vorrei ricavarne due messaggi che possono essere utili per la nostra vita spirituale.
Il primo messaggio lo ricavo un po’ dalla prima parte, no, del Vangelo di questo martedรฌ: “Avrร forse gratitudine verso quel servo perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?”. Ah, non siamo dei supereroi! Ecco, questa prima cosa val la pena segnalarla: non siamo noi a salvare il mondo. Il mondo non dipende dalle nostre azioni. Questa penso sia una cosa molto, molto preziosa. Diventano davvero odiosi e quasi insopportabili coloro che sembra siano i salvatori del mondo, cioรจ quelli che pensano che senza le loro azioni il mondo sarebbe perduto. Calma! Il mondo non รจ perduto anche senza le tue azioni. Puoi anche fare una cosa senza bisogno che tutti ti facciano l’applauso su questa terra.
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Quindi, ecco, ci ricavo anche, come dire, un insegnamento sapienziale da questo testo del Vangelo: lavora, fai la tua parte, senza pensare che sei l’unico su questa terra a farla. Vivi con un po’ di serenitร : sono tante le persone che lavorano su questa terra; non sei certamente l’unico. ร davvero difficile avere a che fare con qualcuno che pensa che gli sia sempre dovuta la gratitudine per ogni cosa fatta. La gratitudine รจ un bel sentimento, viva se qualcuno ci รจ grato! Perรฒ non esigiamola in ogni momento, perchรฉ altrimenti rendiamo i nostri ambienti di vita invivibili. Perdonatemi questa prima osservazione molto terra terra, se volete quasi di natura psicologica, perรฒ รจ importante: vivere non sempre in senso di credito, pensando che tutti ci devono qualcosa, altrimenti rendiamo la vita insopportabile.
Perรฒ c’รจ un significato certamente teologico nel testo che abbiamo ascoltato oggi, e lo ricavo con un confronto. Ricordate l’episodio di Marta e Maria? Gesรน dice a Marta: “Marta, Marta, tu ti preoccupi per tante cose, ma una sola รจ la cosa necessaria”. Ecco, questo aggettivo “necessaria”, in greco, suona come “chreia”, ed รจ esattamente lo stesso aggettivo, ma al contrario, che si utilizza per descrivere questo servo che รจ inutile: in greco รจ scritto “achreios”. Beh, allora, se lร si dice “una sola รจ la cosa necessaria”, in questo caso “achreios” vuol dire “siamo servi non necessari”. Avevamo fatto tutto quello che dovevamo fare.
Questo confronto mi sembra particolarmente istruttivo: si รจ scelta la parte migliore, si รจ scelta la parte necessaria che non le sarร tolta. Il Signore รจ necessario nella nostra vita; il Signore รจ il necessario nella vita degli uomini. E noi siamo “achreioi”, siamo non necessari. Diciamolo in termini ancora piรน liberatori: non siamo obbligati a essere Dio, non siamo obbligati a essere Dio per nessuno, non siamo i salvatori di nessuno.
Ecco, questo mi sembra importante: possiamo vivere sapendo che รจ il Signore il necessario, รจ Lui il Salvatore, รจ Lui l’unica cosa necessaria. E noi possiamo permetterci il lusso e la libertร di vivere da non necessari, ma riferiti a Colui che รจ il necessario. Ma povero un marito se sua moglie lo considera Dio, il necessario! Ma povera moglie se un marito la considera Dio, la necessaria della sua vita! Gli togli il fiato. Ma poveri figli se i genitori li considerano i necessari nella loro vita! Ma povera parrocchia se un prete la considera la necessaria della sua vita, colei che deve dargli tutta la felicitร di questa terra. Ma povero prete se una parrocchia lo considera il necessario, quello da cui ci si aspetta tutto!
No, non siamo noi i necessari. Siamo importanti, siamo amati dal Signore, ed รจ importante che ci vogliamo bene. Ma il Signore รจ necessario. Viviamo sapendo che รจ Lui il necessario, e noi siamo in funzione di Lui. Oh, che grande regalo di libertร che ci fa il Signore con questo testo!
Allora, auguro a tutti di cuore un buon martedรฌ, che sia all’insegna dell’essere servitori seri, che fanno la loro parte, ma liberi e leggeri, perchรฉ non siamo noi Dio, non siamo noi i necessari: รจ il Signore il necessario. E noi siamo sgravati dall’ansia di doverci improvvisare dรจi.
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