Lettura del Vangelo e commento del testo che la liturgia propone per domenica 10 novembre 2024.
Trascrizione automatica (non rivista) generata da Youtube e “corretta” tramite IA.
Buona domenica a tutti. Ascoltiamo assieme il Vangelo di questa 32ยช Domenica del Tempo Ordinario.
Dal Vangelo secondo Marco.
In quel tempo, Gesรน nel tempio diceva alla folla, nel suo insegnamento: “Guardatevi dagli scribi che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe, i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severa”.
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Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte, ma venuta una vedova povera vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli, disse loro: “In veritร , io vi dico, questa vedova cosรฌ povera ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti, infatti, hanno gettato parte del loro superfluo; lei, invece, nella sua miseria vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”.
Siamo a Gerusalemme. Gesรน ha giร compiuto praticamente il suo viaggio, il Vangelo si sta anche dirigendo verso le sue ultime pagine prima della passione. Tra l’altro, Gesรน ha giร affrontato a Gerusalemme quelle che gli studiosi di Bibbia chiamano le “controversie giudaiche”. Sono un po’ i testi che abbiamo letto nelle domeniche precedenti, cioรจ Gesรน รจ arrivato allo scontro con le autoritร religiose del suo tempo.
E qual รจ l’atteggiamento di fondo che loro hanno avuto nei confronti di Gesรน? La doppiezza. Da un lato, si presentavano a Gesรน formalmente corretti: “Stiamo soltanto ponendo delle domande di teologia a un sedicente maestro”. Ma dall’altro, in realtร , il loro atteggiamento รจ molto ambiguo, molto doppio. Nel cuore avevano giร deciso che Gesรน รจ un impostore e che andasse punito. Ecco, questa รจ la doppiezza che hanno nel cuore ed รจ la doppiezza che Gesรน sembra, nel Vangelo di oggi, stigmatizzare in modo potente.
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Dicono: “Guardatevi dagli scribi. Amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti”. Cosa sta andando a stigmatizzare Gesรน? L’atteggiamento di fondo che potrebbero avere delle persone religiose: cercare le conseguenze di ciรฒ che viene dalla propria scelta religiosa. “Ah certo, io faccio tutto per Dio, perรฒ mi piace avere il primo posto nella sinagoga, essere notato, essere ritenuto da qualcuno come autorevole, come una guida”. Questa pagina di Vangelo, per noi preti, va letta e meditata quotidianamente.
Questa รจ la doppiezza che Gesรน stigmatizza: “Sรฌ, voi vi atteggiate sempre formalmente corretti, mi avete fatto delle domande sempre corrette. Siete persone che parlano sempre di Dio, ma nel cuore voi mi volete morto. In realtร , voi nel cuore state cercando semplicemente successo”. Vedete la doppiezza? Uso di Dio, non รจ che io sono a servizio di Dio, ma ciรฒ che ne viene dal mio essere a servizio di Dio รจ ancora piรน importante che Dio stesso: l’autorevolezza, il peso, la stima. Poi si puรฒ arrivare davvero alla doppia vita. “Eh, divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere”. Capite la scissione totale della personalitร ? Divorano le case delle vedove, ma pregano.
Nella Bibbia, le vedove e gli orfani sono oggetto particolare della cura che il Signore ha per ciascuno di noi. Ebbene, questi divorano le case delle vedove, perรฒ pregano a lungo. Doppia personalitร . La preghiera non c’entra piรน niente con la vita di queste persone. Ecco la doppiezza: avere il cuore diviso. Faccio una cosa ma anche un po’ il contrario. Sรฌ, credo, ma anche no. Sรฌ, mi riconosco nel Vangelo, salvo quando non voglio riconoscermi. Sono una persona onesta, salvo quando poi l’occasione di non esserlo c’รจ.
Il rischio nel nostro cuore รจ di essere divisi, di non essere mai lรฌ, di non essere mai dentro una storia, ma di essere sempre doppi, di non essere mai dentro la storia di Dio. Sรฌ, prego, faccio tutte le cose, ma alla fine il mio cuore, in gran parte, รจ fuori dalla storia che il Signore vuole costruire con me.
Ecco allora l’antidoto a questa doppiezza che il Signore ci mostra: la vedova, protagonista della seconda parte del Vangelo di oggi. Si dice che questa vedova getta nel tesoro due monetine che fanno un soldo. Perchรฉ questa osservazione dell’evangelista Marco? Scusate, ha gettato nel tesoro un soldo. Perchรฉ ci specifica che questo soldo era fatto di due monetine? Non so, per dire: รจ come se ci avesse detto che questa vedova ha gettato un euro, due monete da cinquanta centesimi. Devi fare la chiusura cassa, ti serve sapere quante monete hai in cassa?
No, รจ fondamentale questa cosa: รจ fatto da due monete. La piccola proprietร di questa vedova, e le butta tutte e due nel tempio. Avrebbe potuto tenersene una, una per Dio e una per me. Ecco la radice della divisione: un po’ te e un po’ me. “Io non mi fido totalmente di te, io non sono sicuro che di te ci si possa fidare in modo totale, incondizionato. Metร sei Dio, ci mancherebbe, metร te, metร me”. E invece no. Questa vedova รจ una donna unificata: tutto quello che ha lo mette nelle mani di Dio. Tutta la sua identitร la mette nelle mani di Dio. Non c’รจ divisione, non c’รจ una cosa e anche un po’ l’opposto per lei. Ciรฒ che รจ affidabile, colui a cui lei mette in mano la vita, รจ veramente Dio, senza divisioni.
Il finale del Vangelo su questo รจ anche molto eloquente. “Lei, invece, nella sua miseria vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”. Se andassimo a leggere il Vangelo in originale in greco, non c’รจ nemmeno scritto, di per sรฉ, “tutto quanto aveva per vivere”, ma propriamente “tutta la sua vita”. Ecco, questa donna รจ una donna unificata: non ha il cuore diviso, non c’รจ sempre una cosa e anche l’opposto. “Sono un po’ qui, ma anche un po’ lร . Un po’ credo, ma un po’ no. Cerco di vivere un po’ il Vangelo, ma in alcune occasioni no”. Due monete, e le mette tutte e due in mano al Signore, tutta quanta la sua vita.
Ecco che il Signore doni a noi uomini e donne di oggi di essere uomini e donne unificati. Una vita dove non c’รจ mai unificazione, dove sono sempre disperso, dove c’รจ tutto il contrario di tutto, รจ una vita caotica. Quando Dio crea, pone differenze e mette ordine, crea unitร . Ecco che bello, no? Se anche nella nostra vita potessimo creare unitร , avere un cuore riunificato, un cuore pacificato. E attenzione, perchรฉ quando il nostro cuore รจ diviso, davvero si puรฒ arrivare a logiche di doppia vita, ma non te ne accorgi, te ne accorgi quando รจ troppo tardi. Esistono persone che vivono doppie vite. Quindi, sรฌ, sono sposato, ma faccio anche l’opposto. Sono un prete, ma faccio anche l’opposto. Sono cristiano, sรฌ, ma sotto sotto.
Ecco, la doppia vita รจ davvero l’estremo di un cuore diviso. Ma sono tante le forme intermedie, senza arrivare alla doppia vita, dove sono diviso. “Una moneta a te, una moneta a me, anzi due monete a me e una a te, anzi tre monete io e una moneta a te”. Potrei ragionare cosรฌ con Dio. E invece, ecco che bello, questa icona di questa donna che dร tutta quanta la sua vita. Ha due monete e le mette tutte e due nel tempio, perchรฉ sa che Dio รจ affidabile.
Chi รจ l’uomo unificato per eccellenza? ร Gesรน, il Cristo, l’uomo uno, l’uomo unificato. Sulla croce, Gesรน รจ tutto per il Padre, e sa che dal Padre non gli verrร nulla di male, solo del bene. Lo sa, che mettere la sua vita nelle mani del Padre รจ metterla nelle mani di qualcuno di affidabile. Lo sa, che Dio รจ infinitamente affidabile. Per questo Gesรน รจ l’uomo unificato: perchรฉ tutta la sua vita ha solo due coordinate, l’amore totale per il Padre che si dimostra nella caritร per i fratelli.
Ecco, che il Signore ci doni di essere unificati come questa vedova, che รจ icona di Gesรน, l’uomo unificato per eccellenza, addirittura Dio e uomo nella stessa persona, ma unificato anche nella sua umanitร , perchรฉ tutta la sua umanitร รจ totalmente rivolta al Padre.
Grazie per questo momento che abbiamo condiviso. Auguro a tutti una buona domenica.
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