Porte sbarrate e cuori impauriti
Passa a porte chiuse il Risorto, senza rumore di passi o di chiavi nella serratura, neanche il cigolio di una maniglia; passa attraverso i muri tra cui i discepoli se ne stavano rintanati “per paura”.
E cosa si dicevano tra loro, cosa passava nel loro cuore? Dovevano credere a quel che avevano detto loro Maddalena e le altre donne, che invece le loro porte le avevano aperte al mattino presto e, spinte da passi innamorati, si erano recate al sepolcro?
E Pietro e Giovanni che dopo la corsa mattutina avevano visto la tomba vuota, possibile che non avessero trovato di meglio da fare che chiudersi in casa con gli altri? Quanto subbuglio nel loro cuore, che frastuono di emozioni, di pensieri contrastanti, un uragano di impressioni e di inquietudini! Arrivano allora come un balsamo le parole di Gesù: “Pace a voi”.
Parole ripetute ancora: li conosceva bene i suoi ragazzi, lo sapeva che avevano bisogno di un antidoto alla paura, e cosa è la pace se non il contrario della paura?
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