Quella vita โpiccolaโ piรน forte delle tenebre
Aveva poggiato il capo sul petto di Gesรน nellโultima cena lโautore di questo brano di Vangelo: aveva sentito battere il cuore di Dio, aveva ascoltato il pulsare del sangue di Dio.
Chi piรน di lui puรฒ allora annunciarci che quel Dio invisibile dellโAntico Testamento, quel Messia che tutti aspettavano era finalmente arrivato nel frammento di carne che, come un bacio alla terra, aveva abitato tra noi?
ยซVenne tra i suoiยป ci dice Giovanni, e andรฒ a cena da Zaccheo, cambiรฒ lโacqua in vino, si lasciรฒ profumare da una prostituta, scelse amici che puzzavano di pesce, mangiรฒ con quelli che nessuno avrebbe mai invitato a cena e morรฌ come un brigante. Come accogliere un Dio cosรฌ? Come riconoscerlo? Troppo simile a noi, troppo fatto di carne fragile, debole, quotidiana, quel Verbo dal quale ha origine la vita.
Si fa fatica, si deve spiccare un salto vertiginoso, i brividi quasi ci paralizzano nel misurare le distanze: credere in un Dio cosรฌ vicino da poterlo confondere con uno di noi. Eppure il salto, quello vero, lo ha fatto Lui che ha ricucito la lontananza tra cielo e terra, ha saldato il tragitto abolendo i confini, e annullando le divisioni.ย
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