Un Padre che non smette mai di accoglierci
Ci sono storie che si ripetono, storie di famiglie che rappresentano un poโ ogni famiglia, storie di porte sbattute, di silenzi pesanti, a volte di grida di insofferenza, di mormorii tra fratelli e sorelle, di dolori trattenuti.
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Oggi Gesรน ce ne racconta una per dirci di un padre, quello sรฌ, un poโ particolare. Istintivamente mi immedesimo nel figlio minore, quel ragazzo spavaldo, forse superbo, che con fare sprezzante si rivolge al padre chiedendogli la sua parte di ereditร e che va via sbattendo la porta di casa.
Petto gonfio, a passi decisi, mi avvio verso la libertร . Forse tiro pure un sospiro di sollievo. Mi sento un sogno in volo: cosa cerco? Cosa mi aspetto? Feste, risate, avventure e piaceri infiniti, ยซsogni di gloriaยป insomma. Nulla puรฒ fermarmi, sono padrone del mondo, finalmente.
Non penso a mio padre, che senza fiatare mi ha guardato allontanare: cosa avrร provato sentendo i miei passi lontani? Il suo cuore di quanto si sarร gonfiato? Non voglio pensarci, oggi ci sono solo io e voglio godermela. E Lui aspetta, quel Padre che non smette mai di essere padre, aspetta sperando, sempre sul terrazzo di casa, caso mai torni.
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I giorni passano e il vestito lussuoso รจ diventato un cencio, non ho piรน uno spicciolo e gli amici, quelli con i quali ho brindato, mi hanno lasciato solo.
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