Sul monte con Gesรน per imparare ad ascoltarlo
Pietro, Giacomo e Giovanni, sempre loro tre: oggi testimoni di una bellezza inaspettata, tra qualche settimana testimoni di un altro volto del loro Maestro, quello dellโangoscia del Getsemani.
Ma oggi guardano attoniti, lร sul monte, perchรฉ le cose belle avvengono โin disparteโ come a dire nel mistero del cuore, guardano incantati quel che sta avvenendo sotto i loro occhi. Occhi increduli, sbigottiti, come quelli dei bambini.
O come i nostri occhi, quando improvvisamente incontrano i colori di un tramonto, o la bellezza di un albero fiorito e, sempre, quando siamo innamorati. Roba da mettersi la mano sulla bocca, da sentire il fiato mozzato dallo stupore: unโapnea di felicitร . Cosรฌ saranno rimasti quei tre sul monte nel vedere Gesรน, ancora sporco e impolverato dal cammino, risplendere di luce, con il vestito cosรฌ candido e radioso da attirare tutta la loro attenzione.
Non si sa cosa dire quando qualcosa di tanto fulgidamente bello irrompe nella nostra vita, si resta a balbettare, a ripetere ยซche bello, ma che bello!ยป E capita anche a noi di voler prolungare quella luce, di cercare di estenderla nel tempo, di volerci accomodare nellโestasi di quel momento.
Ma, lo sappiamo bene, dura poco, sul monte con Gesรน come nella nostra vita: resta solo, nel petto, quello squarcio di luce. A incoraggiare nei momenti di buio, a ricordarci che la luce cโรจ.
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