Parole dure di Gesù che contengono la tenerezza
Ci sono parole dure, parole dalla scorza tanto resistente da non riuscire ad aprirle per estrarne il succo, come mandorle protette da un guscio invulnerabile.
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E arrivano, queste parole, come un sasso lanciato addosso, di cui si avverte solo la ferita che lascia sulla pelle. Nascosto e protetto è il senso, da lavorarci con dolorosa fatica o con amore.
Ci sono colpi duri, se vuoi seguire Dio, colpi duri come quelli che spezzano la conchiglia per estrarre la perla, colpi che fanno cadere il fiore per aiutare il frutto a nascere, colpi che inchiodano alla croce per aprire alla profondità e alla passione del vivere.
Gesù aveva parlato del suo farsi cibo per tutti e proprio questo era incomprensibile per i Giudei, che si immaginavano un Dio inaccessibile, potente e glorioso, non certo un Dio tanto intimo da diventare linfa nascosta.
E quando l’annuncio del Maestro si allontana così tanto dalle mie convinzioni tutto diventa duro, oscuro, lontano: perché amare i nemici? Perché porgere l’altra guancia?
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